“Nel Masterplan”, dicono i due forzisti, “documento programmatico nel quale sono contenuti i progetti da attuarsi con fondi comunitari e statali, con risorse attribuite a titolo di FSC 2014- 2020, era collocato l’intervento PSRA – 43 finalizzato alla bonifica della discarica Tremonti di Bussi. Peccato, però, che la Giunta Regionale con la DGR 565 dell’ 11 ottobre 2017, ovvero quella che appare una sottrazione arbitraria di fondi, abbia deciso di distruggere un piccolo, ma insufficiente tassello per la bonifica dirottando ben € 18.500.000 ad altre iniziative addicendo che la copertura finanziaria della stessa verrà garantita della EDISON SpA. Spiace dover costatare che nella stessa non viene indicato, motivato, spiegato a che titolo vengano sottratti i fondi, né se sia stata data comunicazione al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, né tanto meno vengono indicate le garanzie necessarie per assicurare la copertura finanziaria della bonifica”.
“Va precisato – proseguono Febbo e Sospiri – che il sito in oggetto ricomprende aree pubbliche, per le quali le risorse dell’intervento codice PSRA – 43 erano destinate e sulle quali certamente Edison SpA, soggetto privato, non interverrà. Il progetto della EdisonSpA, soggetto privato che si dichiara incolpevole dell’inquinamento tanto da declinare ogni obbligo risarcitorio, è ancora al vaglio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e sia qualitativamente che quantitativamente ha suscitato delle perplessità, soprattutto se confrontato con i dati assolutamente allarmanti acquisiti nel processo penale. All’interno del sito da bonificare ci sono molte aree pubbliche per le quali la Regione Abruzzo, soggetto attuatore delle attività di caratterizzazione ovvero degli interventi di messa in sicurezza e bonifica, deve garantire ed assicurare la copertura finanziaria per l’attuazione degli interventi di competenza pubblica. Va specificato che il soggetto privato non contribuisce con fondi propri, ma attua gli interventi approvati dagli enti per l’importo ad essi associato che chiaramente è a carico del pubblico”.
“Pertanto – concludono Mauro Febbo e Lorenzo Sospiri – alla luce di quanto esposto, abbiamo presentato una interpellanza per fare chiarezza su questi punti cruciali. Siamo di fronte ad uno dei più grandi danni ambientali ed è necessario che la Regione Abruzzo intervenga per assicurare la sicurezza del territorio e dei cittadini. Purtroppo la DGR 565 non va in questa direzione dimostrando come qualcuno si professi ambientalista a parole, ma non ai fatti”.