Così in una nota il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico, che aggiunge: “La situazione è complicata sul piano legale, della sana convivenza civile, della tenuta sociale ed occupazionale. I fatti delittuosi e delinquenziali hanno una triste e preoccupante cadenza quotidiana. Il territorio rischia seriamente di essere facile terra di conquista di gentaglia senza alcuno scrupolo che recluta i deboli ed indifesi di circostanza. La situazione occupazionale è allarmante e le istituzioni tutte debbono dare risposte. Ognuno, senza risparmio, ha il dovere di fare la propria parte. Il 2013 non sarà un anno migliore di quello che sta finendo. Troppe vertenze di lavoro sono incerte e quelle, apparentemente concluse positivamente (ex Golden Lady, Denso, Valsinello, Pilkignton) , devono ancora trovare un approdo concreto. In Valdisangro non va meglio perché la Honda, pur avendo annunciato di rimanere in quest’area, comunque ridurrà gli organici del 50% e la Sevel non ancora ufficializza cosa accadrà dal 2017 quando l’accordo con Psa (Peugeot e Citroen) sarà chiuso. Noi siamo sempre stati favorevoli al centro ricerche dell’Automotive legato alla metalmeccanica. E ancora utile spendere risorse per piste di prova, forse inutili, e non utilizzare le economie realizzate per iniziare ad infrastrutturare le opere della tanto conclamata costa teatina? La famosa Catalogna d’Abruzzo, di Di Giuseppantonia memoria, potrebbe cominciare così trovare le sue prime realizzazioni? Non va certo meglio l’ortonese dopo le scellerate scelte sulle questioni energetiche e l’addio dato dall’Agip; così come non è più rinviabile mettere in sinergia i porti di Vasto ed Ortona senza più metterli in competizione ed impiegare i fondi Fas realmente disponibili per renderli usufruibili. Il loro solerte sviluppo rappresenta quello dell’intera provincia di Chieti. Il chietino è decisamente legato all’area industriale della Valpescara. Qui le vertenze aperte sono ancora tante e senza prospettiva. La Sixty è una triste, incompleta e dolorosa situazione ancora senza soluzione. Al centrodestra, che ha miserevolmente fallito ad ogni livello nel governo della filiera istituzionale, noi dobbiamo anteporre strategie e politiche diverse. Questa situazione deve trovare una via d’uscita e richiederebbe una costante attnzione e deidzione politica. Noi del gruppo provinciale del Pd – conclude D’Amico – attiveremo un tavolo di lavoro con le rappresentanze di sindacati, imprese ed associazioni per fare squadra, muovere analisi e proposte. Non faremo propaganda ma formuleremo idee concrete per concorrere ad invertire la triste tendenza della perdita dei posti di lavoro e della delocalizzazione delle imprese. Questo sarà l’impegno che assumiamo per il 2013 senza abbandonare i posti di responsabilità cui i cittadini ci hanno delegato”.