Così i capigruppo di maggioranza in Provincia a Chieti Paolo Sisti (Pdl), Giovanni Di Rito (Udc), Fabrizio Montepara (Grande Sud) e Arturo Scopino (Mpa), in risposta alle dichiarazioni del capogruppo del Pd, Camillo D’Amico, sui risultati della spending review.
“Noi, a differenza di D’Amico, non abbiano ricette miracolistiche – proseguono i capigruppo – sappiamo però che questi anni di buon governo, scanditi da enormi sacrifici e da una politica di rigore della spesa senza precedenti, hanno rimesso in moto una macchina ferma e restituito credibilità all’Ente. E la spending review voluta dal presidente Di Giuseppantonio ha colpito tutti gli sprechi, gli sperperi e la mala gestione che per anni sono stati tollerati. Prendiamo atto, di nuovo, che ogni volta che si entra nel vivo dei problemi concreti a D’Amico riesce bene un solo esercizio: la disinformazione. Lui sa bene che la spending review, che questa coalizione ha dimostrato di avere nel proprio dna, non solo non ha ridotto qualità e quantità dei servizi, non solo ha consentito di operare sempre a favore dell’intero territorio, ma ha garantito servizi e prestazioni essenziali, come nel Sociale. Se, invece, ridurre le spese legate a tutte le principali utenze, le spese per la pubblicità autoreferenziale, per le fiere e le gite turistiche significa aver ridotto i servizi, allora sì lo abbiamo fatto. D’Amico sa bene che abbiamo debiti da ripianare e ne conosce perfettamente l’origine ma ogni volta fa spallucce: fossimo rimasti con le mani in mano dinanzi alla situazione catastrofica che D’Amico e la sua ex maggioranza ci hanno lasciato in eredità, avremmo da tempo recitato il de profundis di questa Provincia. Quanto al consenso D’Amico farebbe bene a misurare il proprio prima di fantasticare su quello altrui, non secondo il suo umore, ma con metodo, rigore e numeri certi: potrebbe scoprire che taluni toni trionfalistici vanno decisamente ridimensionati per evitare di scontrarsi con amare delusioni. E a tale riguardo la smettesse di parlare per bocca dell’ex presidente Coletti: siamo convinti che questo ‘teatro dei burattini’ non gioverà al suo consenso elettorale”.