“non è accettabile permettere ai petrolieri di tornare sui progetti bocciati” spiega il capogruppo dei Verdi in Consiglio Regionale, Walter Caporale “chi ci guadagna, oltre la Forest Oil, in questo progetto? L’Italia è un catalizzatore di petrolieri a causa delle royalties inesistenti. Le prime 20 tonnellate di petrolio prodotte in terraferma, come le prime 50 mila tonnellate estratte in mare, i primi 25 milioni di metri cubi di gas in terra e i primi 80 milioni in mare sono esenti dal pagamento di aliquote allo Stato; le royalties sul prodotto estratto sono le più basse al mondo e sulle 59 società operanti in Italia nel 2010 solo 5 le pagavano. Nel decreto ‘Cresci Italia’ l’incremento delle royalties passa dal 7% al 10% per il gas e dal 4% al 7% per il petrolio, mentre nel resto del mondo si applicano royalties che vanno dal 20% all’80% del valore degli idrocarburi estratti. Quindi se lo Stato non ci guadagna, il Comune di Bomba non ci guadagna, cui prodest? ne uscirà devastato dal punto di vista ambientale e psicologico per l’abbandono dei luoghi dovuto al solo pensiero di vivere con ‘la spada di Damocle’ del rischio sismico, idrogeologico e della tossicità di una raffineria, il cui zolfo nell’aria renderebbe invivibile un’area ora fiore all’occhiello della Maiella. Motivo per cui numerosi sindaci della zona sono contrari al progetto. Chi ci guadagna? Forse le campagne elettorali di quei colleghi che si candideranno in Parlamento, che non avranno alcun interesse a cambiare il piano energetico nazionale e ad aumentare le royalties a beneficio dell’Italia? Forse per questo in nome del ‘progresso’e dello ‘sfruttamento delle risorse’ molti consiglieri regionali non hanno votato per la moratoria che poneva un fermo definitivo alla richiesta di nuove autorizzazioni per le estrazioni sulla terraferma? Quei colleghi che non si scandalizzano nel constatare che si sta regalando l’Abruzzo ai petrolieri, alle ecomafie ed ai costruttori senza scrupoli? Last but not least: ci guadagna anche questo Governo che rifiuta le indennità per i suoi ministri, perché non rappresentano i cittadini: loro rappresentano le banche, gli armieri, i petrolieri e tutto quello che può portare a grossi guadagni per pochi e alla devastazione dell’Italia. Con il decreto Passera la partita cittadini di Bomba contro Forest Oil sarà disputata il prossimo anno a Roma, fuori casa, con ottime possibilità per i bombesi di perderla: per questo motivo ci sono continui rinvii. La Forest, prima o poi, avrà la meglio perché a decidere non saranno i cittadini, i comitati, le associazioni, ma Monti, Passera e le multinazionali del petrolio. Non a caso Monti sta affamando i politici, non per volere del popolo che protesta contro la ‘casta’, ma per renderli più vulnerabili alle Lobbies economiche che lui rappresenta. A rimetterci saranno i soliti ‘ignoti’: i cittadini, l’ambiente, la democrazia, il futuro del Paese”.