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La Regione non vota nessuna Provincia, i commenti di Vignali e D’Amico

Chieti. Nel Consiglio Regionale di ieri, si è deciso di non votare per nessuna Provincia. Infatti, il Consiglio Regionale, ha deciso di scegliere l’annullamento di tutte le province, proponendo al governo una riforma costituzionale in tal senso e di dare mandato alla Giunta di impugnare qualsiasi eventuale accorpamento previsto dal Governo per il vizio di costituzionalità. Questo ha provocato l’indignazone di circa 400 teatini accorsi davanti l’Emiciclo a L’Aquila.

“L’indignazione – ha commentato lo storico e politologo teatino, Cristiano Vignali – è sopratutto verso quei politici teatini presenti nelle alte sfere della politica parlamentare e regionale, che sugli organi d’informazione si sono erti a paladini della Provincia di Chieti e della teatinità, poi non solo non sono venuti al nostro corteo di lunedì, ma, hanno tradito nel momento topico del voto regionale la fiducia dei propri elettori, non difendendo l’autonomia della nostra provincia per logiche di partito, di coalizione politica, e di interessi diversi da quelli della collettività. Ora, solo un ‘miracolo’ a livello romano potrà salvare la Provincia di Chieti, con perdita di tempo del governo fino al termine della legislatura a causa dei numerosi ricorsi delle regioni e delle province presentati in tutta Italia contro il riordino previsto dalla spending review di Monti. Quanto accaduto è l’indice del bassissimo peso specifico della dirigenza politica teatina a livello regionale e nazionale, incapace addirittura di salvaguardare il diritto della nostra provincia di continuare ad esistere, nonostante il notevole vantaggio di avere tutti i requisiti previsti dalla legge. La partita per salvaguardare gli uffici pubblici della città  è ancora aperta, ma, purtroppo, c’è poca speranza di vittoria (anche se in Italia venissero abolite costituzionalmente tutte le province), se continueremo ad essere governati da illusionisti, saltimbanchi e voltagabbana della politica, che da destra a sinistra, mettono avanti il loro interesse di parte rispetto a quello della collettività che rappresentano. Ma, Chieti non è morta – ha concluso Vagnali – ha bisogno di voltare pagina, c’è bisogno di una nuova aria, bisogna ripartire dalle migliaia di giovani che lunedì mattina hanno sfilato in corteo fra ali di folla osannanti per riconsegnare la città in mano ai teatini.

Questo è il commento del capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale a Chieti, Camillo D’Amico: “Come da programma dal cilindro del Consiglio Regionale di ieri non è uscita alcuna proposta sensata sul riordino delle Province abruzzesi. Quando formalizzai la lettera ai presidenti Chiodi e Pagano, rimasta desolatamente disattesa, per un audizione in commissione delle rappresentanze dei gruppi consiliari provinciali lo feci proprio perché era chiaro e palese a tutti dove si stavano incuneando: non riuscire a formalizzare una proposta seria, sensata e partecipata che andasse incontro non solo ai contenuti della spending review ma rappresentasse un’utile occasione per aprire il cantiere delle riforme degli Enti e Consorzi Regionali, delle partecipate così redistribuendo funzioni e competenze a Comuni, nuove Province e Regione delegata al solo ed unico ruolo di pianificare ma non gestire. Ora accadrà che altri decideranno per noi. Paghiamo ancora una volta la forte trazione Teramana del governo regionale il cui presidente, assente al dibattito per interi mesi, ha ufficializzato una sua proposta in maniera tardiva ed al solo scopo di sparigliare quella emersa dal Cal che, pur se espressa senza la maggioranza assoluta dei suoi componenti, era comunque una buona base di discussione. Il Pd regionale ha dato vita ad una partecipata quanto dinamica discussione interna e quello provinciale altrettanto; ora, allo scopo di non disperdere il buon lavoro di confronto e concertazione svolto e per essere coerenti con gli impegni assunti con la pubblica opinione, non ci fermeremo di fronte al nulla votato in Consiglio Regionale ma andremo sino in fondo nella lotta intrapresa per difendere il diritto all’esistenza della Provincia di Chieti. Nei prossimi giorni andremo in delegazione e saremo ricevuti dal segretario nazionale Pierluigi Bersani e dai capigruppo parlamentari di Camera e Senato, Dario Franceschini ed Anna Finocchiaro, ove rappresenteremo le ragioni ed i punti di forza del perché Chieti resti provincia. Non siamo affatto conservatori ma riformisti nell’animo e nello spirito. L’occasione persa dal consiglio regionale, per noi, sarà motivo di ulteriore dinamismo ed azione del territorio troppo spesso dimenticato e bistrattato dal centrodestra al governo della filiera provinciale e regionale”.