Chieti. Ha fatto tappa in Abruzzo Matteo Renzi con il suo camper. Il candidato alle primarie del Partito Democratico, che sta facendo il tour delle province d’Italia, ha fatto tappa in tre città abruzzesi, tra cui Chieti, dove ha tenuto un incontro pubblico al Supercinema, gremito nell’occasione.
La visita in Abruzzo è stata fortemente voluta da Renzi, nel corso dell’intervento del candidato alle primarie del Pd, sul palco del Supercinema e la proiezione di alcuni video. L’evento si è svolto alla presenza di studenti, di consiglieri comunali, di esponenti della società civile e delle associazioni e di tanti giovani da tutta la provincia di Chieti.
Ad aprire l’incontro è stato il vicepresidente del Consiglio Comunale di Chieti, nonché componente dei Comitati di Chieti e Chieti Scalo per Matteo Renzi, Alessandro Marzoli, che ha mostrato nello schermo un Game Boy, noto videogioco tipico degli anni ’90 per dire che “dagli anni ’90 l’Italia è governata dalle stesse persone, votiamo Renzi che rappresenta il cambiamento, l’innovazione”.
Poi ha preso la parola il candidato delle primarie del Partito Democratico, che ha dichiarato: “Io penso che bisogna dire basta alla politica che non sa ridere di se stessa, i politici sono persone normali. Ci siamo candidati alle primarie perché questo gruppo di persone non ha paura di giocarsela. Penso che siamo giunti in un momento in cui non s può più giocare. Per competere in questo senso ci sono due grandi temi: politica e politici; contenuti. Parecchi dicono che io sia un rottamatore. Rottamare non significa mandare a casa chi ha i capelli bianchi, con i quali è invece bello confrontarsi, ma bisogna fare in modo che si cambi sistema e che non vadano a comandare sempre gli stessi. Per cambiare bisogna eliminare il vitalizio e dimezzare il numero di parlamentari. Dimezzare i costi della politica serve a ridargli credibilità. Il nostro camper viene pagato dai singoli che vogliono dare un contributo. Programmiamo un pacchetto di norme che attueremo se dovessimo vincere. Se dovessimo vincere faremo queste cose, se dovessimo perdere darò lealmente una mano a chi vincerà le primarie. D’Alema ha detto che se vince Renzi non ci sarà più il centrosinistra, invece se vince Renzi non ci sarà più il posto per D’Alema. È possibile cambiare l’Italia, ma bisogna, non bisogna cadere nel cinismo e nel qualunquismo, partendo dal presupposto che il futuro non può essere la nostra minaccia ed il nostro terrore. Il debito pubblico significa che mentre i cittadini facevano dei sacrifici per mettere dei risparmi da parte, i politici non hanno fatto altrettanto, quindi i singoli cittadini dovranno pagare questo debito. Il primo modo per essere credibili è essere fedeli ai propri valori. In Italia quando corri e perdi sei finito, parecchi preferiscono non correre per non correre il rischio di perdere, ma molti non hanno capito che la vera sconfitta è il non averci provato e non il non farcela. Noi in Italia spendiamo tanto per le infrastrutture, siamo al di sopra della media europea, solo che spendiamo male grazie ad un sistema sbagliato e borbonico. Un punto che per me è fondamentale è che la gente è molto attenta quando si parla di mense scolastiche, ma non si interessa quando si parla di un luminare inglese o francese. Bisogna trattare i temi degli asili nido, delle scuole, fino ad arrivare al grande tema dell’Università, questo tipo di discussione non è parlare di cose astratte, ma parlare dei problemi concreti delle famiglie. Il 2011 è stato l’anno peggiore degli ultimi 20 anni, la gente non ha più soldi in tasca. Nel 2001 le famiglie italiane che si ritenevano del ceto medio erano il 72%, adesso solo il 35%, questo vuol dire che è cambiata la percezione della ricchezza. Dobbiamo restituire alla politica quello di cui ha bisogno. Questa non è una battaglia contro Bersani, io non parlo male di lui come non parlo male del centrodestra. Io non parlo di odio ideologico nei confronti del centrodestra perché i primi ad essere delusi da questi anni sono loro, dobbiamo invece recuperare entusiasmo. Noi non vogliamo solo cambiare le facce di chi governa, ma vogliamo un’Italia bella. Non è il voto della gente ma il loro impegno a far tornare la bellezza del vivere la cosa pubblica. Io vengo da una famiglia normale – ha concluso Renzi – una famiglia contadina della Valdarno fiorentina, mio nonno mi ha dato un grande insegnamento: quando si stringe la mano ad una persona vale di più di qualsiasi tipo di contratto. È bene che i politici dicano quello che vogliono fare prima delle elezioni e che poi alla fine dicano quello che è stato effettivamente fatto”.
Presente in platea anche il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale a Casalincontrada, nonché componente del direttivo di ideAbruzzo, Sergio Montanaro, presente a titolo personale che ha detto la sua: “Il mio appoggio a Renzi alle primarie è evidente e pacifico. Ad oggi lo vedo come una voce nuova del panorama politico italiano. Questa è una mia posizione personale, al di fuori del mio ruolo politico e pubblico. Alle primarie andrò a votare per Matteo Renzi. L’unica nota stonata è la presenza della bandiera del Partito Democratico”.
Francesco Rapino