Si tratta di un movimento che vede fra i suoi promotori rappresentanti politici di tutta Italia (Pavia, Ascoli, Lecce, Scafati, Mondragone, Pescara, Teramo, Frosinone, Siracusa, Cremona e Verbania) e che si propone di rilanciare, all’interno del partito, il merito e la credibilità di chi fa politica con un nuovo contratto sociale con i cittadini.
“In qualità di amministratore di centrodestra – ha detto il sindaco – ho deciso di essere fra i promotori di questo gruppo perché stanco di una classe dirigente che sta dissipando valori e principi sui quali ho sempre fatto riferimento e per i quali mi sono battuto ed in nome dei quali ho chiesto il consenso per me e per il Pdl. La nostra iniziativa, infatti, ha come obiettivo quella di combattere, anzitutto, in nome dello spirito di servizio e del bene comune, l’antipolitica, il qualunquismo, l’affarismo ed il carrierismo politico. Il malessere che la gente oggi avverte si sta trasformando, sempre più, sotto il profilo del consenso e della credibilità, in una bocciatura sonora per la politica. Eppure, la stragrande maggioranza dei cittadini si rivolge ai sindaci per avere risposte alla crisi che stiamo vivendo. È inutile, infatti, sottolineare che ogni giorno, da soli, noi sindaci, muniti di pragmatismo e di pazienza, dobbiamo affrontare quella realtà che ormai sfugge ad una ‘sedicente’ classe dirigente, troppo impegnata a difendere se stessa e per questo non riconosciuta dalla gente. Io amo fare politica, noi amiamo fare la politica al servizio della gente e alla ricerca del bene comune ed è per questo che ai disonesti e ai servi sciocchi diciamo basta senza alcuna autocelebrazione e autoreferenzialità, senza se e senza ma. Ora ci aspettiamo una grande adesione di sindaci ed amministratori del Pdl al nostro manifesto. Dopo l’assemblea dell’Anci di metá ottobre, che sarà l’occasione per incontrare molti dei nostri amministratori locali – ha concluso il sindaco – ho proposto ai colleghi di vederci tutti a Chieti, in una due giorni nel corso della quale potremo esaminare l’effetto che ‘L’Italia chiamó’ ha avuto e quindi definire le iniziative e le strategie future soprattutto in termini di richieste degli enti locali da rivolgere al futuro governo e Parlamento ma soprattutto ai nostri rappresentanti”.