Pineto 2.0 rilancia le segnalazione di cittadini: “a nessuna persona razionale sarebbe venuto in mente di spostare le due fermate degli autobus esistenti da molti decenni: parliamo di fermate poste in zone strategiche perché una era situata nel piazzale della stazione ferroviaria e l’altra sulla SS/16 antistante all’unico marciapiede adeguato, per sicurezza e spazio necessario, a contenere i numerosi viaggiatori che da Scerne muovono verso Roseto o ritornano, soprattutto nel periodo scolastico. Oltretutto entrambe le fermate erano sicure, dotate di spazi appositi per i parcheggi e addirittura munite di rastrelliere per la sosta delle bici. Insomma, siti perfettamente in sicurezza, con spazi adeguati sia per i viaggiatori sia per il rispetto delle norme previste dal codice della strada. Una decisione presa che va a modificare insensatamente uno status quo che perdurava da decenni e che, “apparentemente”, non aveva mai causato problemi. Infatti, a parere di molti cittadini e utenti, si ritiene che la nuova posizione delle fermate non sia ottimale poiché oltre ad ostruire e rendere difficoltosa l’entrata e l’uscita di alcune abitazioni private, renderebbe pericolosa la sosta dei viaggiatori in virtù di marciapiedi di piccole dimensioni non idonei a contenere il gran numero di ragazzi che in inverno utilizzano i bus per raggiungere le scuole. Inoltre sono stati eliminati alcuni parcheggi in danno delle attività commerciali presenti nella zona. Si è creato, dunque, il presupposto per enormi disagi al regolare transito del traffico in una zona già sensibilmente soggetta a incidenti di grave entità. A tutto ciò si aggiunge che è oramai impossibile riposizionare le rastrelliere che permettevano di lasciare in sosta le bici con cui i ragazzi raggiungevano le fermate. Siamo sicuri che anche in questo caso non esistano dei favoritismi per qualcuno?”
Una decisione definita “sbalorditiva” e “vergognosa”: “una delle fermate storiche insisteva proprio sul marciapiede (pubblico) antistante all’ingresso dell’abitazione e dell’attività commerciale (cartolibreria) di proprietà della famiglia dell’assessore Claudio Mongia. Dunque una decisione presa, evidentemente, per sole ragioni personali, contraddicendo palesemente il principio secondo cui la politica deve essere al servizio dei propri cittadini e non dell’assessore o consigliere di turno. La situazione politico-istituzionale pinetese ha superato le soglie della decenza.
Abbiamo un sindaco che permette ad uno dei suoi assessori, dall’alto della sua supponenza e per soli scopi personali, di calpestare anche i più basilari rapporti umani con i cittadini e un intero gruppo consiliare (di maggioranza) che continua, con il suo silenzio, a giustificare suddetti comportamenti egoistici e calcolatori”.
“Quello che ancor più infastidisce i pinetesi è il menefreghismo e la tracotanza di chi governa Pineto poiché, anche in questo caso, la situazione segnalataci da alcuni cittadini è già stata portata a conoscenza del Sindaco e degli uffici competenti, senza che nessuno si sia degnato di dare alcuna risposta”, conclude Pineto 2.0.