In particolar modo, Del Corvo ha illustrato gli articoli che decretano la fine dell’emergenza sisma e quelli relativi alla ricostruzione, lo sviluppo e il rilancio dei territori interessati.
Da una prima analisi sarebbero infatti emerse alcune criticità riguardanti soprattutto l’articolo di legge che prevede il ritorno della gestione ordinaria, quando in altre realtà tutt’ora sussiste lo stato di emergenza (es. Umbria ed Irpinia); il personale che sarà impiegato nei due uffici speciali e negli 8 uffici delle relative aree omogenee, in particolare sono emerse perplessità sulla modalità di passaggio tra il personale oggi impiegato nelle varie strutture e il personale che sarà assunto successivamente con selezione pubblica; sulle modalità di costituzione degli aggregati e dei consorzi nei tempi e nei modi pena perdita del contributo con la conseguente occupazione temporanea da parte del comune che provvederà all’esecuzione dei lavori.
“Abbiamo avuto modo di constatare nell’esaminare il decreto – afferma il presidente Paolo Federico – che il testo così come licenziato dalla Camera dei Deputati, risulta assai nebuloso e cervellotico ed è assolutamente distante dalle istanze e dalle esigenze dei cittadini – conclude – che rischiano oltre al danno, l’ennesima beffa” .