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Pescara, pane gratis solo agli italiani: polemica contro Forza Nuova

Pescara. Critica e reazioni dopo l’annuncio del gruppo locale di Forza Nuova, che contro la crisi decide di regalare il pane in piazza, ma non a stranieri e immigrati o etnie non italiane. Secca la replica di Sel: “Esternazioni farneticanti e razziste”, numerose le indignazioni dei nostri lettori. È sul nostro sito che si è scatenata la polemica più grande.

Pane gratis nel corso del mercato del lunedì in via Pepe, ma l’opera benefica del gruppo cittadino di Forza Nuova, movimento di estrema destra, è destinata solo agli italiani. Ieri l’annuncio, seguito da manifesti sparsi per la città, oggi la polemica quasi inevitabile. A cominciare dalla replica politica, quella del coordinatore cittadino di Sinistra, ecologia e libertà: “Forza Nuova non perde giorno per seminare odio e disprezzo nei confronti delle altre etnie che vivono e lavorano nel nostro territorio” ad affermarlo è il coordinatore cittadino Daniele Licheri, che aggiunge, “iniziative di questo tipo, populiste e xenofobe, in un momento di crisi economica rischiano di trasformarsi in grossi problemi sociali di cui la città di Pescara, specie in riferimento a recenti fatti di cronaca nera, non sente proprio il bisogno. Chi soffia sul fuoco del razzismo non solo rischia di rimanere bruciato ma dovrà anche assumersi le responsabilità politiche, morali e,laddove ve ne siano gli estremi, penali per le conseguenze che queste potrebbero produrre”.

A seguire, ben più copiosa, la polemica reazionaria dei lettori, direttamente in fondo al nostro articolo o attraverso i commenti sulla nostra pagina Facebook. Dibattito bipartisan, c’è chi si compiace con l’iniziativa: “Fate bene, Forza Nuova mica è la Caritas, il pane può darlo a chi vuole”, in risposta a chi, invocando i sentimenti umanitari più universali chiede provocatoriamente: “Vorrei essere presente e guardare chi rifiuta un panino ad un bambino non italiano…la fame è fame, per tutti!”. E via così, tra chi rimarca le origini e le necessità di confini nazionali, e ideologici, e chi invoca ad un maggior progresso mentale necessario a scoperte scientifiche e intellettive: “E’ proprio così che si è sempre rallentato e si rallenta il progresso, si è creduto a scemenze come il sangue blu, le classi sociali decise per nascita, la superiorità razziale, lo schiavismo”. E in conclusione, l’emblematica domanda: “Tra trecento anni diranno:ma come facevano a credere ancora a cavolate come quelle?”.

Il dibattito proseguirà, questo è certo, fino a lunedì mattina, quando i forzanuovisti prenderanno a distribuire quanto promesso: e sicuramente, nuove polemiche pareggeranno il conto con le pagnotte regalate.