Giulianova. “Una buona amministrazione non ripianterebbe i pini in viale Orsini e abbatterebbe le passerelle in cemento di viale Di Vittorio“.
E’ il commento dell’associazione di cultura politica giuliese, Il Cittadino Governante, spiegando che “la manutenzione ordinaria e straordinaria è un capitolo decisivo per avere una città decorosa e funzionale. Andrebbe finanziata adeguatamente ogni anno ed effettuata tempestivamente e costantemente. Se così fosse, ad esempio, la città avrebbe visto risolto già da molti anni il grave problema delle radici dei pini in Viale Orsini e in tutte le altre strade ancora interessate”.
Per quanto riguarda il rifacimento di Viale Orsini, l’associazione precisa che “lungo il viale sono stati abbattuti 6 pini durante gli ultimi lavori, altri ne mancano da tempo. Non c’è dubbio che gli alberi mancanti, in quello che è uno dei più bei boulevards cittadini, andrebbero rapidamente rimpiazzati, ma è irragionevole dire che la Soprintendenza impone di nuovo i pini. Circa 20 anni fa furono effettuati i precedenti lavori sulle radici di Viale Orsini ma già dopo alcuni anni il problema delle radici cominciò a ripresentarsi, aggravandosi progressivamente nel tempo. Quindi dov’è la ratio nel ripiantare i pini sul ciglio delle strade? Alla Soprintendenza va detto che il Comune si farà consigliare da un botanico paesaggista, come si sarebbe dovuto fare anche per la mortificata Piazza della Libertà, per scegliere essenze alternative adatte al viale per foggia e portamento e che non creino problemi con le radici. Ciò che conta, ai fini paesaggistici, è che nel tempo si mantenga la struttura del bel viale alberato. I pini andrebbero piantati nelle pinete e nei parchi (al posto dei chioschi con basamento in cemento armato)”.
E sulle passerelle in cemento di via Di Vittorio la posizione del Cittadino Governante è chiara: “quell’inutile cemento armato va abbattuto comunque, per eliminare il forte impatto visivo e ridare luce a quel tratto di viale, magari rinfoltendo il verde nell’area spartitraffico centrale”.