Pescara. Consiglio Comunale in stallo da lungo tempo, rimpasto in Giunta previsto per Alessandrini, che cerca la pace con la lista Teodoro: a farne le spese dovrebbe essere l’assessore alla Cultura ma la città (e la rete) si ribella con l’hastag #DiIacovoNonSiTocca.
Partito con l’estromissione di Veronica Teodoro dalla Giunta, il sindaco Alessandrini cerca di ricucire il rapporto tra la sua maggioranza e la Lista Teodoro, capeggiata dallo zio dell’ex assessore più giovane d’Italia, Piernicola Teodoro, e fondata da padre della stessa, Gianni. Gruppo politico piccolo ma da sempre capace di far pendere la bilancia tra destra e sinistra dell’Aula: così è anche ora, quando i lavori consiliari sono bloccati a lungo dalla cosiddetta guerra di poltrone.
Il sindaco e il suo Pd cercano di risolvere la crisi con il sacrificio, già chiesto al gruppo di Sinistra Italiana, dell’assessore alla Cultura Giovanni Di Iacovo, proponendone l’avvicendamento con Gianni Teodoro come membro esterno dell’esecutivo.
I primi a rigettare la richiesta sono proprio i membri del gruppo Si, con la capogruppo Daniela Santroni ferma nel giudicare “irricevibile la richiesta di sostituire il nostro assessore Giovanni Di Iacovo, che riteniamo essere tra i migliori assessori alla cultura che la città di Pescara abbia mai avuto per competenza, capacità e visione di sistema”.
Visione condivisa anche dalla società civile, che va oltre la logica del rispetto delle urne, giacché Di Iacovo è stato eletto, mentre Teodoro Sarebbe un tecnico. L’attuale titolare dell’assessorato possiede, difatti, diversi titoli che lo fanno vedere ai pescaresi, oltre che il fautore di una sorta di rinascita socio-culturale della città, stante al numero di eventi organizzati, come “l’uomo giusto al posto giusto”: docente universitario, scrittore, autore televisivo, oltre che Dj per diletto e inventore di quel Festival delle Letterature dell’Adriatico divenuto evento di ribalta nazionale.
Così, circolata la voce di un’ipotetico avvicendamento, la Pescara culturale ha sollevato la sua protesta, ovviamente sui social, lanciando l’hastag #DiIacovoNonSiTocca. Il primo a digitarlo, con una ficcante critica ad Alessandrini, è stato stamani il direttore del FLA, Vincenzo D’Aquino.
Un pensiero rapidamente raccolto e condiviso da più fronti appartenenti all’ambiente: artisti, direttori artistici, organizzatori di eventi e circoli Arci.
La dimostrazione di sostegno sicuramente più comica è quella mostrata dai 99 Cosse, band/collettivo satirico che, doppiando le voci di Alessandrini e Di Iacovo sulle scene della serie tv House of cards, ha ipotizzato la reale motivazione dietro la scelta del primo cittadino, riassumibile in: “Più sagre, meno cultura”.