Pescina. Non ce l’ha fatta il bancario che lo scorso 5 luglio si era dato fuoco dopo aver accostato sulla corsia di emergenza dell’A25, all’altezza del casello di Pescina, in direzione Roma; è morto oggi all’ospedale Sant’Eugenio di Roma.
Sulla morte dell’uomo domani è in programma un incontro tra il procuratore di Avezzano, Andrea Padalino, e il sostituto Maurizio Maria Cerrato che ha gestito l’informativa della Polizia Stradale sul tentativo di suicidio.
L’uomo era sotto inchiesta da parte della Procura di Avezzano – inchiesta coordinata dal procuratore – con l’accusa di furto a un istituto di credito dove sarebbero venute a mancare ingenti somme di denaro. Sul tentativo di suicidio del 5 luglio non è stata aperta un’inchiesta, ma solo un atto non costituente reato. Domani si saprà se sul suicidio ci sarà un fascicolo ufficiale.
Secondo la ricostruzione dei poliziotti, nell’auto furono trovate una tanica di benzina e una corda. L’uomo avrebbe fermato l’auto sulla corsia di emergenza, sarebbe sceso e si sarebbe cosparso di benzina, per poi innescare le fiamme.
Dopo la segnalazione di automobilisti che transitavano sull’A25, sul posto era intervenuto il 118, con l’elisoccorso che aveva trasportato il paziente prima all’ospedale di Avezzano, poi nella Capitale. Alcune settimane fa l’uomo aveva fatto perdere le sue tracce.