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Montesilvano ha scelto: Attilio Di Mattia è il nuovo sindaco-VIDEO

Montesilvano. Con il 53,81 per cento delle preferenze, Attilio Di Mattia ha sbaragliato la concorrenza di Manola Musa, ferma al 46,19 per cento. Montesilvano ha scelto il giovane della finanza made in Usa, che tra viaggi, numeri e indici di borsa, ha sempre mantenuto nel cuore la sua città. Fino a scegliere di impegnarsi in prima persona per la sua crescita ed il suo futuro.

Non sono ancora le 17:00 quando si chiudono i giochi elettorali: il ballottaggio ha decretato Attilio Di Mattia nuovo sindaco di Montesilvano allo spoglio del 45esimo seggio dei 52 totali. Il giovane rampante del centrosinistra fa la sua prima tappa nella sede del comitato di via Vestina, per ringraziare il suo staff “che mi supporta e sopporta da ottobre, ancor prima delle primarie, con un lavoro enorme, quasi da presidenziali statunitensi”, li celebra Di Mattia mentre stappa le prime bottiglie di spumante. Arriva in tempo per i risultati definitivi pubblicati sul sito della Prefettura: 10397 voti contro gli 8923 ottenuti da Manola Musa. Il 53,81% del 48,1% degli elettori montesilvanesi tornati alle urne 15 giorni dopo il primo turno ha preferito la coalizione formata da Idv, Pd, Fli, Udc, Sinistra unita e 3 liste civiche; non è bastato alla Musa l’unione con la ‘terza forza’ di Maragno, mentre per Di Mattia sono stati determinanti gli accordi stretti con Fli e Udc. Poi un piccolo carosello di automobili lungo il tragitto verso il Municipio: quando il neo sindaco arriva in piazza Diaz ci sono circa 300 persone ad attenderlo, tante le bandiere, tanti i cori e gli applausi, e tra quelli che sgomitano per stringere la mano al nuovo primo cittadino qualcuno non si risparmia l’attacco alla vecchia amministrazione: “Finalmente la derattizzazione è completata”. Ancora tappi che saltano, ma prima di “andare a prenderci il Municipio” Di Mattia sale sul palco e invita la piazza a mantenere un minuto di silenzio, in onore delle vittime dell’attentato di Brindisi e del sisma emiliano.

Poi la corsa per le scale verso la sala consiliare: il sindaco accarezza il gonfalone del Comune prima di affacciarsi dal balcone per salutare dall’alto del Palazzo i suoi elettori, miscelando i gesti della vecchia politica con i toni della gioventù: l’emblema della Città, che si fa appuntare all’occhiello della giacca, abbinata rigorosamente ad un jeans all’ultimo grido, e le dita sempre ben alzate in segno di vittoria, ad incorniciare il sorriso da bambino felice nel suo nuovo parco giochi.

Quando si siede sulla sedia che lo ospiterà per i prossimi 5 anni, si trova davanti ad una torta tridimensionale, che raffigura un Di Mattia in miniatura intento ad aprire la porta del Municipio. Una bella sorpresa, seguita dall’arrivo della moglie Maria, maestrina finlandese di 37 anni, che gli stampa il bacio da ‘first-lady’ e si dice “felice, orgogliosa e ben contenta di trasferirsi a Montesilvano”. Il Consiglio si riempie di ‘tifosi’ e cori, qualcuno ironizza: “Quando riparti per Vienna”, ma Di Mattia si lascia alle spalle il passato da consigliere provinciale con la valigia e risponde da sindaco: “Mai”. Poi il suo primo discorso ufficiale, rivolgendo il primo messaggio agli sconfitti: “Mi aspetto un’opposizione pacata e positiva, ma spero che sia ancor prima un progetto democratico di rinascita della città da realizzare tutti insieme, perché Montesilvano ne ha terribilmente bisogno”. Più forte di lui, la vena europea spunta fuori anche nelle prime parole da amministratore: “Mi sono candidato come amministratore e non come politico, e attuerò una open door policy, le mie porte saranno aperte tutti i giorni ai dipendenti comunali, senza di loro non si va da nessuna parte, ma soprattutto ai cittadini. Sarò un sindaco tra la gente, con la gente e per la gente, voglio passare più tempo possibile in mezzo a loro”. L’excursus esterofilo e popolare rientra in un attimo: “Tutto il tempo che non passerò a riprogrammare la macchina amministrativa, per trovare i soldini necessari ad apportare tutti i provvedimenti necessari. Quindi basta discorsi: mettiamoci al lavoro”, conclude congedandosi dalla platea.

L’ultimo brindisi con gli elettori, e poi si pensa già a domani. Il suo primo giorno da sindaco Di Mattia giura di iniziarlo come ogni giorno, quasi: “Farò colazione nel bar di sempre, ringrazierò il mio barista, e poi penserò subito al futuro”. Ma prima non riesce a non pensare alla sfida appena conclusa; la sconfitta Musa ha commentato a caldo l’elezione del candidato di centrosinistra con un sarcastico “Ne vedremo delle belle”, e Di Mattia replica: “Rimando al mittente gli attacchi personali, non so cosa commentare: noi siamo proiettati verso il futuro. In campagna elettorale molti hanno detto baggianate e menzogne; Manola Musa ha fatto un buon lavoro, a volte con toni abbastanza aspri che non mi contraddistinguono, noi abbiamo volato alto, i cittadini l’hanno capito e ci hanno scelto per 5 anni, ma ora noi faremo bene per la città e dimostreremo che per Montesilvano avremo un governo che pianifichi per 10 anni”.

Nessun compromesso. Da sfidanti a oppositori, il clima che attende i lavori consiliari si prospetta teso, sul solco della campagna elettorale: “Mi attendo un’opposizione positiva”, sostiene il sindaco, “hanno fatto una campagna che a me non piace ma gli concedo il beneficio del dubbio e spero che, in Consiglio, la minoranza faccia il suo dovere per il bene di Montesilvano. Ma non ci saranno compromessi perché Montesilvano mi ha eletto per azzerarli”.

Bilancio e sviluppo. Il primo atto del nuovo primo cittadino assume l’aria di una costrizione: “Purtroppo ci hanno lasciato da approvare il bilancio consuntivo”, afferma Di Mattia, “terribile ma dovremmo votarlo”. L’ostacolo più duro da superare per la nuova amministrazione sarà la nomea di città fossilizzata attorno all’affarismo edile. “Basta Morte-Silvano”, incalza Di Mattia, e a chi lo taccia di “Cambiare tutto per non cambiare niente” risponde secco: “Qui bisogna resettare tutto e riprogrammare tutta la macchina amministrativa, per pianificare e progettare il futuro. Si deve ripartire dallo sviluppo economico, rimettendo al centro il turismo: è da lì che si plana, perché se non ci sono risorse non ci sono neanche fondi per il sociale né per null’altro. Ma solo attraverso il turismo Montesilvano può ripartire, e se l’economia cresce, cresce anche per la lobby del mattone, ma per me viene solo dopo”. La promozione turistica prima di tutto: Di Mattia, sulle orme del sindaco di Rimini Andrea Gnassi, pensa ad una Montesilvano Marketing, un’ unica società-ente, con presidente l’assessore al Turismo, per pianificare in modo sistemito e omogeneo la strategia promozione per gli operatori turistici di tutta la costa.

I primi 100 giorni del sindaco si prefiggono l’obiettivo tecnologico di dotare della rete Wi-Fi piazza Diaz, l’area di palazzo Baldoni, il pala congressi e parte degli stabilimenti balneari. In agenda anche la soluzione della carenza di aule nelle scuole di Villa Carmine, l’Imu, “da affrontare senza interventi spot, ma con tutta l’oculatezza disponibile entro la scadenza di settembre”, i tagli ai costi della politica e ai “Poltronifici dei Consigli d’amministrazione”

Le dimissioni dalla Provincia. “Non credo nei doppi incarichi”, giura Di Mattia, “quindi mi dimetterò immediatamente da consigliere provinciale di Pescara”. Immediatamente dopo aver risolto la pratica Stella Maris, tema tanto caro alla città e conteso con l’ente di Guerino Testa: “Mi dimetterò immediatamente dopo essere riuscito a far approvare dal Consiglio provinciale una mozione affinché l’ex colonia del lungomare ritorni patrimonio del Comune di Montesilvano a zero oneri fiscali”.

La Giunta entro sabato. “Non ho ancora pensato alla squadra, un obiettivo alla volta”. Non si sbottona il neoeletto, ma promette di voler chiudere la partita entro sabato mattina. I criteri con cui sceglierà i 6 nomi della Giunta di governo saranno “Competenza e performance elettorale”; non si sbilancia nemmeno sul ricorso a soggetti esterni a quelli eletti; stando alle regola non scritta che vuole un assessore per ogni 2 consiglieri eletti in una lista, escludendo il partito del sindaco (Idv per Di Mattia), 3 dovrebbero essere gli assessori del Pd, uno dell’Udc, 1 di Montesilvano Bene Comune e 1 per Comunisti-Sel. Ma non si esclude una metà di assessorati affidati ai primi non eletti o a ‘tecnici’ extra liste. Nessuna ipotesi sul vicesindaco, mentre il presidente del Consiglio comunale molto probabilmente sarà Tereo De Landerset, primo eletto tra gli ‘apparentati’ di Fli.

La composizione del Consiglio comunale. Le 24 poltrone dell’Assise civica montesilvanese saranno divise con 15 posti alla maggioranza e 9 all’opposizione. Si prospetta un confronto alla pari tra i due partiti principali nelle due ali: 5 posti spettano sia a Pd che al Pdl; i consiglieri democratici saranno D’Ignazio, Di Stefano, Chiulli, Fidanza e Pavone, mentre gli ‘azzurri’ saranno De Martinis, Cili, Umberto Di Pasquale, Catone e D’Aventura. La maggioranza sarà completata dagli Udc Ruggiero e Gabriele, gli Idv D’Alonzo e Vaccaro, la giovane Comardi di Sel, Tereo De Landerset di Fli, Aliano e Di Felice di Montesilvano Bene Comune, Di Giovanni per Essere Montesilvano e Silli de Il Popolo di Montesilvano. L’opposizione, guidata da Musa e Maragno, si completa con Di Blasio della lista Arcobaleno e De Vincentiis di Montesilvano Futura.

Sospiri (Pdl): vittoria traballante. “La sconfitta va registrata e accolta, domani volteremo pagina e ricominceremo il nostro lavoro con lo stesso impegno profuso sino a oggi e ulteriormente migliorato”, ha commentato Lorenzo Sospiri, coordinatore provinciale del Pdl, il partito di Manola Musa, “Una sconfitta però, e lo dicono i numeri, avvenuta di misura in termini di percentuale, con una forbice di 5 o 6 punti, frutto evidente non di una preferenza verso un programma di governo o di un candidato, ma piuttosto di una traballante e dubbia alleanza di Di Mattia con Fli, Sel e Udc ed esprimo sin d’ora dubbi e preoccupazioni sull’effettiva governabilità”

Daniele Galli