Ortona. “L’ennesima inaccettabile scure è pronta ad abbattersi sulla sanità Abruzzese. A rimetterci ancora una volta sarà l’ospedale di Ortona che dal primo luglio 2017 vedrà ridurre il pronto soccorso a posto di primo intervento, nonostante che nel solo 2016 ha accolto ben 18.000 utenti. In questo modo, nonostante il Piano Sanitario Regionale preveda il mantenimento delle strutture che accolgono un numero minimo di 8.000 accessi, Ortona e il suo hinterland (con area industriale/commerciale, porto e le numerose aziende agricole) perderanno il luogo di cura immediata”.
Così interviene il Prof. Sergio Guerri, responsabile regionale della sanità di Noi con Salvini Abruzzo.
“Dopo il punto nascita ed i reparti di pediatria e medicina l’ospedale perderà anche il pronto soccorso con conseguente disagio degli abitanti della città e dei paesi limitrofi. E così la popolazione sarà costretta ad affrontare diversi chilometri (Chieti o Lanciano) per ricevere una degna assistenza sanitaria, andando oltretutto ad aggravare le condizioni dei locali nosocomi già a rischio collasso” è l’amara conclusione del dottor Guerri.
“Mentre accadevano questi tagli e venivano assunte queste gravi decisioni, il sindaco D’Ottavio non ha mosso un dito a difesa del nostro ospedale. Anzi, il centro sinistra che guidava l’Amministrazione comunale, oggi diviso, si è asservito ai poteri regionali a discapito degli Ortonesi” tuona Rocco Ranalli, coordinatore cittadino di Noi con Salvini e capolista del movimento in appoggio al candidato sindaco Angelo Di Nardo, che aggiunge “Come movimento NcS ribadiamo l’assoluta volontà e necessità di tutelare la piena funzionalità del nostro ospedale e siamo convinti che anche per questo domenica 11 giugno tantissimi ortonesi andranno a votare la nostra coalizione e Di Nardo a Sindaco della città, perché rappresentiamo una garanzia di impegno per la difesa di questo nostro patrimonio di servizi per il cittadino”.
“Che cosa risponde il governatore D’Alfonso e il suo Assessore alla sanità ai cittadini di Ortona? Dove sono finite le promesse fatte in campagna elettorale? conclude Federico Di Palma, coordinatore Provinciale di Noi con Salvini.