Pescara. Si è svolto nella tarda mattinata di oggi, negli uffici della Direzione della Asl di Pescara, l’incontro tra il senatore Alfonso Mascitelli e il Direttore Generale Claudio D’Amario, per discutere dei problemi del Distretto sanitario di Cepagatti.
L’incontro era stato sollecitato dal senatore dell’Idv, a seguito di diverse segnalazioni da parte di cittadini e associazioni sindacali, in particolare la Fials, che mettevano in risalto la grave situazione in cui versa il Distretto, sul piano strutturale e del rispetto degli standard prescritti dalla legge. Il tutto con gravi ripercussioni sulla qualità e la dignità dei servizi sanitari erogati a migliaia di pazienti ogni anno.
Il senatore, nel chiarire che la sua visita è avvenuta nel suo ruolo di parlamentare e non di vice presidente della commissione parlamentare di Inchiesta sul Sistema Sanitario Nazionale, ha chiesto alla dirigenza della Asl di conoscere tempi, modalità e risorse per risolvere un problema che si sta trascinando ormai da molti anni.
“Non può più continuare un palleggio di responsabilità nell’indifferenza generale” ha detto Mascitelli. “Una palese contraddizione tra le dichiarazioni di voler ridurre i tassi di ospedalizzazione puntando sui servizi nel territorio e il livello di investimenti che poi vengono realmente messi in campo nei fatti. Oggi ho ricevuto alcuni precisi impegni circa il recupero strutturale e funzionale della ex RSA di Cepagatti, struttura attualmente in abbandono e in condizioni di degrado, che andrebbe a sostituire nella funzione la sede non più utilizzabile dell’attuale distretto. Progetto esecutivo entro giugno, appalto a settembre, termine dei lavori entro l’anno, risorse economiche già disponibili nelle casse della Asl, anche se ancora da quantificare nel loro esatto importo. Vigileremo che questo cronoprogramma sia veramente rispettato, perché non possono continuare disagi e mortificazioni dei cittadini che richiedono assistenza sanitaria in una struttura attualmente da terzo mondo e anche le difficoltà degli operatori sanitari che vi prestano servizio in una situazione che si sta rivelando a esclusivo vantaggio di alcuni operatori sanitari privati. Se in futuro– vi saranno altri ritardi o rinvii privi di motivazioni credibili non mi resterà altra scelta del coinvolgimento diretto della Commissione parlamentare, con tutte le conseguenze che ne potrebbero derivare”.