“La vostra perdita – ha aggiunto – è una nostra perdita. Mentre visitavo la città ho sentito dei morti e dei feriti per il sisma di tre anni fa ma quello che mi ha colpito è che la città ha perso la cittadinanza. Mi chiedo perché non ci sono 99 nobili in Europa e nel mondo che mettendo a disposizione un contributo possono di fatto aiutare la ricostruzione della città come fecero allora i nobili per la sua costruzione. In queste circostanze – ha detto sempre la Zita – è importante avere valori comuni. Per rivitalizzare il centro dell’Aquila, occorre ricostruire la fiducia. Sono qui per sostenere non solo i compagni socialisti ma anche l’attuale sindaco che in questo mandato ha dimostrato di credere nella possibilità di ricostruzione della città. Sono una donna non solo di promesse e basta ma di colei che si prende un impegno per i compagni e la città. Torno in Europa portandomi nel cuore L’Aquila con l’impegno di attivare tutto quello che e’ possibile in Europa per aiutare L’Aquila a ricostruirsi.
L’Europa – ha concluso – è fatta di storia, di arte, di cultura e ricostruire L’Aquila contribuisce alla ricostruzione del proprio patrimonio”. Zita era accompagnata dal segretario regionale del Psi, Massimo Carugno e dall’assessore comunale, Marco Fanfani.