“la manifestazione sui libri organizzata dalla ProLoco, secondo la volontà amministrativa, non potrà e non dovrà avere seguito, se a parteciparvi sarà il Direttore Antonio D’Amore. Il possibile motivo: alcune inchieste giornalistiche portate avanti dallo stesso nei confronti del Comune di Mosciano Sant’Angelo; ad esempio il servizio sul ponte del Cavalcavia”.
Lo ha denunciato la consigliera comunale di Mosciano Nostra, Maria Cristina Cianella, definendolo un “editto bulgaro emanato da parte di un’amministrazione che, sulla carta, dovrebbe essere espressione del centro-sinistra e, di conseguenza, della massima diffusione, in ogni sua forma, della cultura in senso lato”.
Per la Cianella “a Mosciano così non è. A Mosciano non è così, ormai da troppo tempo. La storia del Direttore D’Amore è, ad oggi, l’ennesimo tassello di un puzzle costruito nel tempo. Di questo puzzle altri tasselli (solo per citarne alcuni) sono: la vicenda del Cine-teatro ‘Acquaviva’, la chiusura della Biblioteca comunale ‘Gramsci’, la sorte del centro aggregativo ‘Vivace’, l’estrapolazione del lato est di Piazza Saliceti dal centro storico. Eppure da questa amministrazione di nuovi, i cittadini tutto potevano aspettarsi tranne che l’attacco al capitale umano. Sì, perché esercitare la censura nei confronti di chiunque significa, prima di tutto, inficiare lo sviluppo etico e culturale di un’intera collettività”.
La lista Mosciano Nostra afferma di non poter “non denunciare alla pubblica opinione un fatto così grave, anche sotto il profilo istituzionale. La lista Mosciano Nostra, diversamente, ritiene che il vincitore del premio letterario Città di Siena avrebbe potuto ragalare alla nostra cittadina, un momento di sogno e di prestigio. Momenti, putroppo e da troppo tempo, ormai dimenticati dalla collettività, suo malgrado”, conclude la Cianella.