Penne. A rischio l’attività e il personale dell’ospedale San Massimo, dove da tempo è in atto un processo di smantellamento di attrezzature e servizi.
“Se per la prossima estate fosse confermata l’ipotesi della drastica riduzione dell’attività dell’ospedale civile di Penne, di certo anticamera di una prossima chiusura, sarebbero certificati la mancanza di sensibilità sociale e il disagio per la popolazione dell’area alta vestina” così interviene Sergio Guerri, responsabile regionale della Aanità di Noi con Salvini Abruzzo.
“In un momento di incertezza e sofferenza per tali popolazioni, reduci dai recenti e tragici fatti di Rigopiano, dalle frane, dalla neve e dalle abbondanti piogge, che tanti lutti e disagi hanno creato, come Movimento NcS ribadiamo l’assoluta necessità di preservare la piena funzionalità dell’importante struttura dell’ospedale di Penne, punto avanzato di solidarietà e cure alla popolazione”, prosegue ancora Guerri.
“L’avvicinarsi della stagione estiva, con il rientro nelle loro famiglie degli abruzzesi emigrati, accentuerebbe il disagio sociale e potrebbe scoraggiare da tale rientro gli interessati e i turisti che così potrebbero essere indotti a scegliere località turistiche meglio servite anche dal punto di vista sanitario, con ciò assestando un nuovo duro colpo all’economia della zona già a rischio di desertificazione” interviene anche il senatore Paolo Arrigoni, responsabile regionale NcS Abruzzo, che conclude “Ci domandiamo se il presidente D’Alfonso, che recentemente aveva promesso agli amministratori di Penne il mantenimento del nosocomio, approva o meno questa grave decisione. Batta cortesemente un colpo!“