“La disposizione riguardante il futuro delle Province inserita nel decreto Salva Italia – scrive D’Amico a Bersani nella nota – non è condivisa perché prodotta mediaticamente sull’onta populista dell’inutilità e costosità di questi Enti che non risponde affatto al vero. Cosa ben diversa sarebbe procedere ad una sostanziale e complessiva riforma delle Istituzioni ove le Province trovino una nuova e più moderna dimensione territoriale con maggiori poteri ma sempre nel ruolo intermedio tra i Comuni e le Regioni mantenendo il principio dell’eleggibilità dei componenti le Assemblee. Allo stato attuale però c’è la disposizione normativa inserita nel suddetto decreto che, pur con palesi principi d’incostituzionalità, resta il sostanziale punto di riferimento legislativo”.
Altri partiti, come ad esempio l’Idv che l’ha svolto di recente a Roma, stanno procedendo ad Assemblee nazionali con i propri amministratori provinciali per una opportuna discussione di merito con la propria base eletta in questi Enti ed anche allo scopo di comprendere se, le decisioni assunte, siano veramente condivise ed in linea il “sentire” di questa parte significativa del personale politico del partito impegnato nelle istituzioni.
“Credo e ritengo moltissimi miei colleghi amministratori provinciali – cocnlude D’Amico nella nota – si attendono un segnale di concreta attenzione dopo mesi di umiliazioni mediatiche abbiamo subito da certa stampa e politica ci ha fatti passare per appartenenti alla casta, essere costosi ed inutili pur essendo portatori di consenso popolare diretto”.