“Questo aumento è inaccettabile” aggiunge “non si può mettere a rischio di sopravvivenza questo settore che svolge un ruolo fondamentale sia educativo che per la prevenzione primaria del disagio giovanile oltre che a contribuire sostanzialmente alla qualità della vita della nostra città che purtroppo secondo l’ultimo rilevamento è sceso al 69° posto in Italia. Soprattutto non è pensabile spendere, come sta facendo questa Amministrazione, 500mila euro circa sull’iniziativa Pescara Città Europea dello Sport quando altre città per la stessa iniziativa hanno speso una cifra irrisoria e soprattutto a fronte di una politica dello sport cittadino che vede penalizzate le associazioni sportive con aumenti che mettono in condizioni migliaia di ragazzi di non poter andare ad allenarsi. Noi proponiamo di eliminare il fondo destinato a Pescara Città Europea dello Sport, di far pagare i debiti anche alle società professioniste e destinare le risorse per eliminare l’aumento del 25 per cento, favorendo le attività sportive dei ragazzi e realizzando qualche struttura in più, in questo modo realizzare davvero la Città dello Sport. Oltretutto i fondi messi a disposizione dall’Amministrazione comunale non hanno prodotto nessun risultato per la città, se non ospitalità agli innumerevoli comitati che con lo sport non hanno molto a che vedere. A tutto questo, in questo inizio di anno nuovo, si aggiunge l’altra iniziativa dell’Amministrazione comunale per fare cassa, quella appunto di dismissioni di immobili del Comune. Riteniamo che il lotto di terreno incolto in via Salita Francescone, confinante con il parco pubblico di Villa Basile donata al Comune dal barone Vincenzo Basile, non debba essere messo in vendita ma debba diventare un tutt’uno con il parco pubblico. Così come il Ferrhotel non deve essere messo in vendita ma trovare un accordo per la realizzazione di un ostello per la gioventù così come aveva previsto la passata Amministrazione”.
La replica dell’assessore comunale allo Sport, Nicola Ricotta. “Inesattezze, imprecisioni e soprattutto affermazioni infondate: sono quelle del consigliere Di Pietrantonio che, evidentemente, prima di prendere carta e penna, non ha neanche letto il Regolamento per l’applicazione delle nuove tariffe per l’utilizzo degli impianti sportivi comunali. I presunti aumenti del 23 per cento introdotti dal Comune dal primo gennaio riguardano esclusivamente le società professionistiche che a Pescara, fatta eccezione per la Società Delfino Pescara Calcio, non esistono. Le società dilettantistiche, al massimo, avranno un aumento di 1 o 2 euro rispetto alle vecchie tariffe e soprattutto non c’è una sola società sportiva che a Pescara pagherà 100 euro per un palazzetto o un campo, tranne se parliamo di un torneo, che richiede l’uso di un impianto per una giornata intera, ma in questo caso la spesa viene ripartita fra tutte le squadre partecipanti. Basta con la demagogia del Pd, basta con allarmismi infondati che vengono puntualmente smentiti da fatti e documenti”.