Ortona. “La maggioranza di centrodestra che guida la città di Ortona dal 1994, logorata come non mai, con tanti problemi lasciati sul campo come la Postilli-Riccio, il Piano Regolatore, la disoccupazione, il degrado urbanistico ed ambientale della città, le problematiche del parcheggio Ciavocco, lontana dalla comunità ortonese, a pochi mesi dalla scadenza del mandato elettorale, tenta una operazione di facciata nominando assessore Umberto Di Deo, in sostituzione del defenestrato Giuseppe Granata”.
E’ quanto afferma in un comunicato il presidente provinciale del Pd, Tommaso Coletti, che continua dicendo: “Una operazione ai più incomprensibile in quanto Umberto Di Deo già consigliere comunale del Psi dal 1990 al 1993, fino allo scorso mese di novembre è stato impegnato in prima fila a sostegno di uno dei quattro candidati alle primarie del centrosinistra proprio con l’intento di combattere i poco ortodossi, a suo dire, metodi politici del centrodestra e per dare alla città una nuova classe politica capace di interpretare le esigenze dell’intera collettività. Una operazione di facciata mal riuscita! Una operazione che non riuscirà a far dimenticare agli ortonesi le conflittualità esistenti, ed oggi accentuate, tra i vari gruppi che compongono la maggioranza e che hanno impedito alla Giunta di portare a termine una qualsiasi iniziativa in favore della nostra comunità. Nel momento in cui il nostro Ospedale viene gravemente mortificato dall’atto aziendale in fase di approvazione da parte del Direttore Generale della Asl di Chieti-Lanciano-Vasto, si sono aggravate le problematiche ambientali nella nostra Città a causa della spregiudicatezza degli amministratori del centrodestra e gli ortonesi stanno chiedendo il conto ad una classe politica che ha consentito tutto questo, depauperando la città di tutto quello che è stato costruito in anni di impegno e sacrificio, Umberto Di Deo, fulminato sulla via di Damasco, va a condividere un disastro amministrativo che gli ortonesi vogliono a tutti i costi dimenticare! Le ragioni della nomina le conosciamo – conclude Coletti – non riusciamo a comprendere bene le ragioni dell’accettazione da parte dell’interessato!”.