Chieti. “Oggi, durante il Consiglio Comunale di Chieti è stata consegnata nelle mani del Prefetto di Chieti una lettera per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, tesa all’intervento del presidente per la riapertura delle trattative tra la Burgo Group ed i rappresentanti dei lavoratori in mobilità”.
Lo rende noto in una nota il capogruppo dell’Udc al Comune di Chieti, Alessandro Giardinelli, che continua dicendo: “La lettera è stata indirizzata al presidente Napolitano in qualità di Garante della Costituzione, perché riteniamo che in questa vicenda siano stati lesi i diritti costituzionali dei cittadini lavoratori, diritti sanciti dall’articolo 3 “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”, dall’articolo 4 che sancisce che:La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto, e soprattutto dall’articolo 41 che specifica: L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali. La Costituzione in questi articoli indica che la responsabilità sociale è in seno a tutti i cittadini e che le imprese ne sono parte. In questo senso la chiusura totale dell’azienda alla contrattazione sindacale rappresenta un atto lesivo dei diritti costituzionali e pertanto richiede l’immediato intervento di colui che è il garante della Costituzione, ovvero il presidente della Repubblica. Riteniamo infatti fondamentale la riapertura delle trattative – conclude Giardinelli – sia per percorrere la strada del ricollocamento ulteriore di alcuni lavoratori nelle aziende di Burgo Group sparse sul territorio nazionale, sia per chiedere una riduzione dei costi dei terreni di proprietà dell’azienda, che rappresenti un incentivo per quelle aziende che su quei terreni andranno ad insediarsi con l’obbligo del riassorbimento occupazionale dei dipendenti ex-Burgo“.