Chieti. “Oggi a Chieti, in Consiglio Comunale, si è parlato anche della situazione dei lavoratori ex-Burgo. Noi eravamo presenti”.
Lo ha detto in un comunicato il capogruppo di Casale Futuro in Consiglio Comunale di Casalincontrada che ha continuato dicendo: “Ne avevamo il dovere, anche se i meno attenti potrebbero chiedersi perchè visto che Casale Futuro è un movimento politico di Casalincontrada. Eravamo presenti perchè il problema dei lavoratori della ex-Burgo investe anche famiglie di Casalincontrada e perchè riteniamo che il problema occupazionale della Valpescara sia un problema molto più ampio e pesante che va valutato in un’ottica non campanilistica ma di condivisione seria e produttiva e non solo per i lavoratori della ex-Burgo ma per tutti quei lavoratori e le proprie famiglie, che si trovano, come riportato dalle cronache ultime e non solo, in condizione di aver perso o di essere in procinto di perdere il lavoro. Seguendo le vicende, non solo le ultime, ripercorrendo tutto il percorso sinora intrapreso, e non solo nella vicenda che vede, purtroppo, attori i lavoratori ex-Burgo, si evidenziano prese di posizione, in un senso e nell’altro che pur proponendo presumibili soluzioni, nei fatti non sembra stiano producendo gli effetti sperati e non pare, allo stato, di vedere soluzioni rapide come tratteggiato in un primo momento. La volubilità dei partecipanti alle varie possibili soluzioni messe in campo sinora unitamente al continuo e repentino variare del quadro complessivo, dopo anni di tempo trascorsi ed in parte infruttuosi, renderebbero obbligatoria e non più differibile una riflessione da parte di tutti gli attori delle vicende che vedono ancora ferme al palo molte delle richieste e delle aspettative di lavoratori che non dimentichiamo essere padri e madri di famiglia. Sarebbe opportuno che la politica tutta e per primi tutti coloro che si sono avvicendati alla guida di Comuni, Provincie e Regione, coloro che ci rappresentano nei due rami del Parlamento, come anche i rappresentanti sindacali, si interrogassero per poi rispondersi e risponderci con serietà, se si sono veramente ben soppesate in maniera veramente ponderata le varie soluzioni al problema complessivo man mano che venivano prese in esame, questo visti gli effetti di azioni precedenti, su decisioni prese quando il tempo c’era, che si stanno oggi riscontrando nell’attuazione dei percorsi su cui ci si era impegnati. O se si è tirato a campare sperando che il famigerato cerino rimanesse in mano altrui, scommettendo sul fatto di poter addirittura pensare di accusare di inettitudine coloro che sarebbero poi rimasti con il cerino in mano. Gli unici che veramente possono rimanere con il cerino in mano sono i cittadini e non solo i lavoratori ex-Burgo. Auguriamoci non si pensi di rattoppare la situazione creando addirittura problemi più pesanti. Il problema Valpescara è un problema serio e stratificato che coinvolge altre migliaia di persone oltre i lavoratori in difficoltà. Ci sono persone che se non si pondereranno bene le scelte e se non si prenderanno decisioni trasparenti e per il reale bene di tutti potrebbero perdere a loro volta la possibilità di poter vivere una vita dignitosa e ci troveremmo di fronte solo ad uno spostamento del problema occupazionale da alcune aziende ad altre, molte delle quali essendo di piccole dimensioni se non addirittura a conduzione familiare, vedrebbero compromesse alla radice e senza molte delle possibilità riservate ad aziende di dimensioni più grandi. In queste decisioni non si dovrebbe dimenticare anche il problema ambientale della Valpescara e ci si dovrebbe adoperare per una valutazione seria e libera anche dei luoghi dove creare le condizioni di investimento da parte di imprenditori che desidererebbero di mettervi le proprie aziende. Se realmente l’interesse è comune, se si farà tesoro delle esperienze fatte che sinora non sembrano aver sortito gli effetti sperati, la possibilità di cominciare veramente a risolvere i problemi non è utopia. Se invece si cercano spalle su cui battere e dire la fatidica frasenon ti preoccupare, quando sarò lì ti risolvo il problema – ha concluso Montanaro – il tempo è quasi ormai scaduto. Gli effetti saranno ben visibili e non resterà che ricercare le cause. Ma sarà inevitabilmente troppo tardi”.