“Una manifestazione unitaria” aggiunge “senza colore politico, convocata dal Comune dell’Aquila insieme ad altri comuni del cratere e in stretta collaborazione con decine di organizzazioni sindacali e di categoria. Il provvedimento di proroga è il risultato della mobilitazione degli aquilani, che ha fatto scrollare Chiodi dal suo torpore”.
Ma non basta, chiarisce l’assessore. “Il vero risultato che intendiamo portare a casa è l’abbattimento del 60 per cento delle tasse da restituire, come è accaduto per Marche, Umbria e Molise. E questo obiettivo lo si può ottenere solo con la legge di stabilità, in discussione al Senato. Quindi questo Governo, ormai moribondo, si affretti a presentare formalmente nel maxiemendamento quanto deve agli aquilani e risolva una volta per tutte un problema che esso stesso ha creato. Abbiamo dovuto aspettare come al solito il provvedimento last minute. Se il Governo fosse intervenuto prima, e soprattutto con un provvedimento definitivo, avremmo potuto evitare la decurtazione delle buste paga di molti aquilani, che si sono già visti ridurre gli stipendi per la restituzioni di una parte delle tasse non versate. E inoltre avremmo risparmiato alla città un nuovo sforzo per la mobilitazione”.
E avverte: “Non credano che abbassiamo la guardia. La mobilitazione resterà in piedi finché la proroga e l’abbattimento delle tasse sospese non saranno inseriti nella legge di stabilità”.