Lo affermano, in una nota, Roberto Santangelo, di L’Aquila Futura, e Luca Rocci, di L’Aquila che Rinasce, che spiegano:
Dal 9 Gennaio 2017, l’Anas ha dato seguito alla riorganizzazione nazionale dei Compartimenti presenti in tutte le regioni italiane: l’ Abruzzo è stato accorpato nella macro area Abruzzo-Molise-Puglia.
La forza politica della Puglia e la speculare debolezza politica dell’Abruzzo – si legge nella nota – hanno fatto si’ che la sede della nuova struttura fosse localizzata a Bari; qui sono state concentrate sia la dirigenza della Struttura tecnica che quella della Struttura amministrativa.
Conseguentemente – nella sede dell’ex Compartimento Abruzzo dell’ Aquila – la Struttura amministrativa verrà smobilitata, mentre la Struttura dirigenziale tecnica avrà un solo dirigente con un’autonomia di spesa fino a 20.000,00 euro; per somme superiori dovrà avere l’approvazione esplicita del Capo Compartimento di Bari.
Si può facilmente immaginare – sostengono Santangelo e Rocci – che quest’ultimo verrà a L’ Aquila al massimo una o due volte al mese, e che successivamente – dopo le prime visite – sarà per lui più comodo e veloce fermarsi negli uffici periferici dell’ Anas di Pescara.
Questo provocherà un graduale abbandono della sede dell’ Aquila, ricostruita dopo il terremoto del 2009 e costata oltre 15 milioni di euro. Inoltre, questo decentramento accentuerà sicuramente un graduale e ulteriore abbandono della manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio stradale di competenza Anas, già fortemente compromesso da anni di mancati interventi dovuti a scarsa programmazione dei lavori e alla cronica mancanza di fondi.
Questa riforma – è scritto infine nella nota – è passata senza che nessun politico abruzzese abbia minimamente rivendicato un ruolo di maggior prestigio per l’ Abruzzo e dimostra ulteriormente la poca sensibilità verso le area interne della nostra regione”.