E’ quanto afferma il capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale di Chieti Camillo D’Amico dopo che, agli inizi di agosto scorso, i presidenti delle Province di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, e Pescara, Guerino Testa, annunciarono in una conferenza stampa la comune volontà di unire i due enti sulla scorta della discussione del ridisegno e competenze delle province dando così, a loro dire, un concreto contributo al taglio della spesa per la politica ed deciso rilancio all’autorevolezza dell’ente.
“I gruppi del Pd di Chieti e Pescara – continua D’Amico – presentarono un comune ordine del giorno teso a disegnare un percorso accelerato per un consorzio, prima, e fusione, poi, degli Enti strumentali atteso che, piuttosto che unire le Province, noi siamo per la creazione della città metropolitana già prevista dalla legge 241/90 sugli Enti locali ed inserita in costituzione con la riforma del titolo V; il 29 Settembre scorso il Consiglio Provinciale di Chieti ha affrontato l’argomento ma, su richiesta della maggioranza, il punto non è stato discusso. Il 4 Ottobre ho inviato una nota ufficiale al presidente Di Giuseppantonio chiedendo conto di cosa intende fare rispetto ad un progetto verso la quale siamo in gran parte favorevoli. Su tutto è calato un abissale silenzio. La fusione degli Enti strumentali potrebbe essere volano di certezze e di nuova autorevolezza per l’Ente Provincia perché si renderebbero possibili il trasferimento di nuovi servizi oltre che unire, economizzando risorse umane e finanziarie, quelli attualmente erogati ed Enrico Di Giuseppantonio, che è presidente dell’Unione delle Province Abruzzesi (U.P.A.), potrebbe dare corso a qualche fatto rilevante e concreto oltre i molteplici annunci alla quale ci ha abituati. Noi ed i cittadini lo attendiamo da tempo”.
Francesco Rapino