“Scongiura di fatto una chiusura della struttura” spiega meglio Russo “e comunque, anche nell’eventualità remota che questa interruzione ci fosse stata, non avrebbe causato comunque alcun deprezzamento del servizio o l’interruzione della legittimità dei contratti lavorativi in essere, anzi, avrebbe motivato ancora più tale scelta considerando le relative preoccupazioni. Se qualcuno voleva che la piscina chiudesse probabilmente è rimasto deluso perché l’importante iter burocratico, ribadisco un bando di portata europea, cioè l’espressione più trasparente di concessione dei servizi pubblici e che ha un unico fine, ovvero quello di ridare vita alla struttura, mette al riparo i cittadini dai disagi nei servizi e le associazioni da difficoltà nelle attività. Le preoccupazioni che Marzoli ora paventa evidenziano proprio i limiti di gestione della passata amministrazione, incapace di aver assicurato un futuro tranquillo ad una delle strutture più importanti della Città. In effetti vorrei ricordare che la proroga di un anno concessa dalla precedente amministrazione non era un obbligo, ma comunque coloro che amministravano prima di me avrebbero potuto affrontare meglio e prima il problema: dopo cinque anni hanno solo preferito rimandarlo! Un solo anno di proroga per piccoli lavori di manutenzione, infatti, sono un’irrisorietà per un impianto che di fatto necessita, già da anni, di importanti e cospicui interventi di manutenzione straordinaria. Forse si è preferito consegnare e far affrontare un problema così complesso ed annoso a successivi amministratori. Ottima scelta! L’amministrazione Di Primio, attraverso il mio contributo, ha risolto il problema”.