Sulmona. La Giunta provinciale approva la proposta di variante alle Norme Tecniche di Attuazione del Piano regolatore Territoriale del Nucleo Industriale di Sulmona. A renderlo noto, è il presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, insieme all’Assessore alle attività produttive, Antonella Di Nino.
Dopo un lungo iter con il quale si è cercato di raccogliere tutte le esigenze, a partire dal Comune di Sulmona a quelle delle categorie interessate, la Provincia ha ritenuto di apportare quella variazione al Piano Territoriale del Coordinamento Provinciale tale da rendere una risposta decisa e concreta alle esigenze di modernizzazione delle ammissibilità urbanistiche e da recepire all’ interno delle Norme di Attuazione del vigente piano Regolatore Territoriale del Nucleo.
“È noto” afferma l’assessore Di Nino “come la rigidità degli strumenti a disposizione delle categorie produttive e la scarsa elasticità delle procedure, non hanno garantito il necessario impulso all’insediamento di nuove attività o alla riconversione di quelle esistenti per proporre diverse forme di offerta manifatturiera, industriale e artigianale”.
Conseguentemente, l’ente ha assunto una posizione di responsabilità ed unitamente a tutti i convenuti della Conferenza dei Servizi, tenutasi in data 31 marzo 2011 ed ha concordato sulla opportunità di ampliare le destinazioni produttive ammissibili all’interno dell’area del Consorzio per lo sviluppo industriale di Sulmona, consentendo oltre ad attività industriali e quelle artigianali produttive anche una serie di moderne funzioni connesse con la produzione, il confezionamento, la distribuzione e la diffusione delle materie e dei prodotti ivi realizzati.
“La delibera di Giunta provinciale” aggiunge Del Corvo “rappresenta un passo di fondamentale importanza per l’avvio di un iter che seguirà il suo corso nel prossimo Consiglio Provinciale. Confidiamo nel senso di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti ed auspichiamo che questa attività dell’ente possa costituire un elemento per il rilancio economico-occupazionale di una zona oggettivamente in crisi, come quella della Valle Peligna”.