Chieti. “Forse lo stress di una fase così delicata per la sanità teatina rende particolarmente nervoso il nostro Direttore Generale che, peraltro, ad una mia legittima richiesta di informazioni risponde buttandola sulla caciara arrampicandosi sugli specchi senza dare, per giunta, risposte esaustive”.
Risponde così Bruno Di Paolo, vicesindaco di Chieti, alle dichiarazioni di Francesco Zavattaro, che ha reagito alle accuse mosse dal politico. Non usa giri di parole, Di Paolo, che alla luce di quanto affermato dal direttore generale della Asl teatina sostiene di essere l’unico a credere che la struttura sia perfettamente funzionante, “viste” precisa in proposito “le continue lamentele sollevate quasi quotidianamente dai cittadini-utenti. Alle mie richieste di chiarimento, assolutamente lecite da parte di chi ha un ruolo importante nell’amministrazione comunale, il dott. Zavattaro si è limitato a fornire qualche numero esaltandolo come “condizione per una sanità moderna” evitando, però, di dare risposta alla decisione di destinare con delibera 616 del 31 maggio 2011, le risorse vincolate per l’anno 2011 relative al Progetto Obiettivo Nazionale “Riduzione delle liste di attesa e governo della domanda di specialistica ambientale” al potenziamento del parco tecnologico. Forse il Direttore Generale della ASL di Chieti non considera importante per i cittadini i 485 giorni di attesa che sono costretti a patire per una ecolondoppler aorta addominale, i 261 giorni per la mammografia, i 235 giorni per la ecolondoppler per gli arti superiori, 162 giorni per una visita neurologica Parkinson, i 162 giorni per una visita neurologica sclerosi multipla, 223 giorni per una visita nefrologica pediatrica, ecc. Cosi come le file chilometriche al CUP, reparti che chiudono nel periodo estivo, reparti che hanno rischiato di non aprire mai, sono solo alcune delle tante criticità della nostra Sanità. Questi, a mio avviso, sono numeri importanti e che certo non danno il senso di una “condizione di sanità moderna”. Se il dott. Zavattaro pensa che con qualche assunzione fatta negli ultimi tempi ha risollevato le disfunzioni degli ospedali farebbe bene a fare una passeggiata presso i Reparti per verificare di persona che nulla è cambiato e che ci sono condizioni inaccettabili di pazienti che trascorrono le giornate sulle barelle. Inoltre, tanto per precisare, sono perfettamente informato dei fatti cui parlo visto e considerato che sono in possesso delle delibere cui ho fatto riferimento nella mia nota e che spiegano in maniera molto chiara i fatti come sono avvenuti. Mi spiace che il Direttore Generale abbia confuso la mia giusta segnalazione come un attacco alla sua persona, ma certo non mi faccio irretire dalla sua replica stizzita e continuerò a richiedere le doverose risposte alle domande che non sono mie ma di tantissimi cittadini-utenti”.