Martinsicuro, vicenda Grillo. Camaioni: ecco come stanno le cose

Martinsicuro. Arrivano le puntualizzazioni della giunta comunale di Martinsicuro sulla vicenda “Il Grillo”. E’ di qualche giorno fa la notizia, infatti, di una maxi-richiesta di risarcimento danni (28milioni di euro), avanzata dalla società proprietaria del centro affari situato a Villa Rosa, a ridosso della Sp 259, nei confronti del Comune di Martinsicuro.

 

 

Storia complessa questa, che affonda le sue radici negli anni e che ora potrebbe produrre ulteriori effetti, a prescindere poi dalla richiesta di risarcimento danni.

 

Sul contenzioso in essere, che poi è figlio di situazioni pregresse, arriva una nota dell’esecutivo guidato dal sindaco Paolo Camaioni.

 

 

“La vicenda”, si legge, “presenta numerosi aspetti di complessità giuridica, per cui ci asteniamo da ogni valutazione tecnica che lasciamo volentieri ai nostri legali, ai quali abbiamo già dato incarico di dare riscontro ad una richiesta così concepita. Ma una cosa è certa: almeno per quanto riguarda l’attuale amministrazione, tutte le fasi della vicenda sono state seguite con estrema diligenza, oculatezza ed esatta ponderazione delle conseguenze. Abbiamo interloquito con la proprietà quando era il caso di farlo, abbiamo risposto in punta di diritto quando vi era questa necessità”.

 

 

Rispetto poi ad uno di nodi del contendere, la richiesta di sanatoria alla luce di alcuni pronunciamenti della magistratura, l’amministrazione offre ulteriori spunti di riflessione.

 

 

“Solo per rimanere agli ultimi mesi”, prosegue, ” va ricordato che, dopo aver ricevuto l’avvio di procedimento finalizzato alla sanatoria così come prevista dalle sentenze del Consiglio di Stato, i rappresentanti della Società hanno chiesto un incontro finalizzato ad ottenere una proroga del termine originariamente concesso. L’incontro sì è tenuto regolarmente lo scorso 2 agosto. La proroga richiesta è stata concessa il 5 agosto e, per tutta risposta, il nostro Ente si è visto recapitare la richiesta di cui è stato dato conto che, a nostro giudizio, denota un comportamento difficilmente inquadrabile da parte di chi se ne è fatto carico. Invitiamo tutti, nessuno escluso, ad una maggior prudenza di analisi ed a fornire giudizi equilibrati, ricordando a noi stessi che i maggiori grovigli insiti nella questione risalgono agli anni 2003 e 2005, ovvero al periodo in cui il Consiglio Comunale approvò la variante al piano particolareggiato ed all’anno in cui fu rilasciato il permesso di costruire. Le conseguenze future saranno ponderate, come sempre, con il massimo scrupolo”.

 

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