Roseto. “Lunedì verrà scritta la pagina di una nuova storia, e voi potrete dire che c’eravate”. Si è conclusa con un infuocato appello al voto la campagna elettorale del candidato sindaco di Roseto, area centro destra, Enio Pavone. “Lunedì la nostra città avrà voltato pagina”, ha detto il leader liberalsocialista nel comizio che ha ufficialmente chiuso due tra le settimane più intense della cittadina dal punto di vista politico.
Numerose le persone di fronte al palco sul lungomare centrale di Roseto. Presenti anche gli assessori regionali Giandomenico Morra, Mauro Di Dalmazio e Federica Carpineta, il presidente provinciale Valter Catarra e vari sindaci e assessori Pdl dei paesi vicini. Sul palco con Pavone il governatore regionale Gianni Chiodi, che nel suo intervento ha rimarcato l’importanza della “filiera” di centrodestra tra comune, Provincia e Regione. “Ci sarà una squadra che sosterrà il sindaco – ha detto Chiodi – e Pavone entrerà a far parte di una classe dirigente che sta cambiando l’Abruzzo”.
“Al primo turno siamo riusciti in un’impresa che tutti ritenevano impossibile, battere il ginoblismo”, ha arringato la folla Pavone, interrotto più volte dagli applausi. “Montese ragiona come noi, come un buon padre di famiglia”, ha aggiunto il candidato di centrodestra parlando del suo vicesindaco in pectore Alfonso Montese, di fianco a lui sul palco. “Abbiamo fatto capire a tutti che li possiamo rimandare a casa con i voti dei cittadini”, ha detto il leader di Obiettivo Comune. “Il centrosinistra è sceso in basso – ha aggiunto Montese – perchè non hanno progetti, non hanno programmi e non vogliono andarsene a casa”.
Pavone è tornato ad attaccare l’accordo tra il Pd e la Federazione della Sinistra, parlando di “soccorso rosso che è arrivato quando si sono accorti della voragine che si stava aprendo”. Poi un appello ai suoi sostenitori per avvertirli di “pressioni su di voi, le vostre famiglie, i seggi”. “Chiameremo le forze dell’ordine, perchè il voto deve essere libero”, ha aggiunto.
Alessandro Consalvi