L’Aquila.”Il dramma della ‘non ricostruzione pesante’ delle 1.053 abitazioni di Edilizia Residenziale Pubblica e Popolare di proprietà dell’ATER e del Comune dell’Aquila, già classificate E – inagibili a seguito delle verifiche effettuate dai tecnici della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco subito dopo il 6 aprile 2009 – è grave sul piano politico e sociale, e provoca nei cittadini aquilani ancora sfollati un forte sconcerto nell’essere stati costretti, in questi sette anni e mezzo ormai trascorsi, ad aspettare i comodi e le burocrazie dei soggetti attuatori della loro ricostruzione”.
Lo afferma, in una nota, l’ex parlamentare Pio Rapagnà, coordinatore regionale di ‘Mia Casa d’Abruzzo’.
“In un contesto di grandissima disgregazione e solitudine sociale e umana in cui vivono oggi migliaia di persone, bambini, giovani, adulti e anziani in particolare, e che dovrebbe far vergognare coloro che girano la testa dall’altra parte – scrive Rapagnà- l’Associazione degli Inquilini Mia Casa d’Abruzzo, a seguito della partecipata Assemblea degli Inquilini e Assegnatari delle Case Popolari ATER e Comunali, tenutasi a L’Aquila nell’Auditorium del Parco, ‘con voce alta’ e con tutta la forza e la indignazione morale che la situazione richiede, chiede al Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche, all’ATER e al Comune dell’Aquila, di avviare ‘immediatamente’ la ‘ricostruzione pesante’ di tutte le 1.053 abitazioni ricomprese nei vari complessi residenziali che sono ancora inagibili e abbandonati al degrado.
Io stesso personalmente e come ex-parlamentare – prosegue Rapagnà – ho assunto, davanti a tutti i presenti alla Assemblea, l’impegno ‘civile’ a fare di tutto affinchè tutte le persone ancora sfollate nel Progetto CASE e in altre sistemazioni provvisorie, ritornino entro i prossimi due – tre anni nelle loro originarie abitazioni ‘popolari’ soggette ad un più equo ‘canone sociale’ determinato in proporzione al reddito netto effettivo dell’intero nucleo familiare, cosi’ come vigente prima del 6 aprile 2009 in applicazione della Legge Regionale n. 96 del 25 ottobre 1996.
Per questo combinato disposto – dice il coordinatore di Mia Casa d’Abruzzo – invito tutti gli Inquilini e Assegnatari dell’Aquila a darsi da fare anch’essi ‘personalmente e direttamente’ nel verificare e controllare le procedure, le situazioni tecnico-progettuali e le posizioni amministrative delle loro rispettive abitazioni e delle parti comuni dei condomini misti, assumendosi, essi per primi, insieme e con orgoglio, il dovere e la responsabilita’ che ricadono sulle spalle di noi ‘Cittadini’ che vogliamo esercitare con dignità ed onore i diritti della ‘Cittadinanza attiva’ che ci derivano dalla nostra Costituzione e dalle Leggi.
Di fronte al quotidiano riproporsi di importanti scosse sismiche che fanno seguono a quelle del nuovo terremoto del 24 agosto scorso, e dovendosi di necessita’ e urgenza ‘mettere in sicurezza sismica’ l’intero patrimonio abitativo pubblico su tutto il territorio regionale ad alto rischio, il Mia Casa d’Abruzzo – conclude Rapagnà – chiede al presidente della Regione Luciano D’Alfonso e vice-commissario delegato alla ricostruzione in Abruzzo, di ‘interessarsi’ della Edilizia Residenziale Pubblica affidata nelle mani delle 5 ATER quali enti strumentali territoriali della Regione Abruzzo, chiamando all’impegno il Consiglio regionale, il Provveditorato Interregionale per le Opere Pubbliche ed i Comuni piu’ direttamente coinvolti”.