Pescara. La gestione dell’Interporto di Manoppello al centro di una denuncia del Governatore d’Abruzzo, Luciano D’Alfonso: “Un mostro giuridico”.
I contenuti della convenzione (firmata nel gennaio 2008 all’epoca della giunta Del Turco) per la gestione dell’imponente struttura che ricade nel territorio di Manoppello, purtroppo mai diventata l’importante snodo commerciale che i progetti originari auspicavano, è stata argomento della riunione convocata stamani da D’Alfonso: presenti il referente dell’Avvocatura dello Stato Generoso Di Leo, l’esperto legale del Comitato Regionale Tecnico Amministrativo Vincenzo Mastrangelo, il Direttore Generale della Regione Cristina Gerardis, la dirigente dell’Avvocatura regionale Stefania Valeri, il commissario straordinario e il direttore di Arap Giampiero Leombroni e Antonio Sutti e la direttrice del Dipartimento trasporti della Regione Maria Antonietta Picardi.
“Voglio denunciare la convenzione che regola la gestione dell’interporto d’Abruzzo perché si tratta di un mostro giuridico che ha cancellato l’alea imprenditoriale”, ha detto D’Alfonso, “Inoltre scaverò a fondo per indagare i motivi che hanno fatto sì che per anni non ci sia stato un capitolo di bilancio nel quale iscrivere gli introiti derivanti dall’accordo”.
“Intendo sottoporre a lettura giuridica questa convenzione – ha specificato il presidente della Regione – mettendo ciascuno davanti alle proprie responsabilità poiché mi risulta che non sia stato mai pagato il canone di utilizzo della struttura. Ma chiederò anche un esame approfondito a Procura, Corte dei Conti e Anac per capire come mai negli anni passati non sia stato aperto un capitolo di bilancio mirato alla riscossione di quanto previsto dall’accordo e per quale motivo sia stato concepita una convenzione a pendenza unilaterale”.