Pescara, Allegrino (Idv): “Pescaralavoro operazione di facciata”

pescaralavorostandPescara. All’indomani del bilancio tracciato dalla Provincia sull’iniziativa Pescaralavoro, la consigliera Idv Antonella Allegrino interviene giudicando l’Ente auto celebrativo ma poco concreto nelle poltiche occupazionali.

“Assisto allo snocciolamento dei dati sull’esito della due giorni di Pescaralavoro in piazza e mi sento da imprenditrice di ringraziare le imprese che hanno aperto le proprie porte alla formazione, perché sono di sicuro importanti la collaborazione e il lavoro in rete. Un patrimonio, tale collaborazione, che però va fatto fruttare da ambo le parti e che se da un lato trova la disponibilità delle forze economiche del territorio, dall’altro cade nelle politiche totalmente inadeguate e infruttuose della Provincia di Pescara in tema lavoro”.

 

Gli stand installati nello scorso week end in piazza Salotto per fornire un punto d’incontro tra la domanda occupazionale e l’offerta di alcune imprese locali, soddisfa parzialmente la Allegrino che definisce le politiche occupazionali della Giunta Testa: “Un ambito che l’ente percorre limitandosi a sole operazioni di facciata e senza azioni politiche di impatto sul territorio, capaci di far sentire la propria voce a livello regionale e nazionale sulle problematiche della disoccupazione e del precariato nel territorio, anzi incrementandolo”.

 

“Sarebbe bello sapere anche quanti giovani, di quelli incontrati in piazza l’anno scorso, siano entrati nel mondo del lavoro dopo aver partecipato alle iniziative del primo maggio. Sarebbe bello capire anche quante opportunità concrete dall’incontro quotidiano di domanda/offerta di lavoro il Centro per l’Impiego sia stato in grado di dare nell’ultimo anno e nell’ultimo semestre: quante aziende hanno reperito personale rivolgendosi al CPI e quanti lavoratori  hanno trovato lavoro in percentuale. Dati che invece mancano o non vengono pubblicizzati, contrariamente a quelli sull’andamento economico della provincia che non è dei migliori, con la disoccupazione aumentata di circa il 7 per cento, con la fascia di età dei lavoratori disoccupati che vede l’ingresso anche di persone con 60 anni nelle liste di collocamento”, conclude.

Daniele Galli


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