Pescara. Un porto che fa acqua da tutte le parti: il Canale di Pescara è ormai un puzzle di disfunzioni. A partire dalla drammatica situazione dragaggio, una catena di anomalie si sono susseguite negli ultimi mesi attorno ai moli; l’ultima è una tubatura di acqua potabile che, da mesi, perde ininterrottamente.
Il dragaggio che ha semiparalizzato i pescherecci, la difficoltà nel raggiungere i punti di rifornimento per il carburante, peraltro con i prezzi alle stelle, cime misteriosamente tagliate nella notte; tra i tanti problemi della marineria viene, ora, denunciata anche una perdita d’acqua rilevante da una tubatura di servizio sul molo. E’ la consigliera comunale Fli Adele Caroli, presidente della commissione permanente Grandi infrastrutture, a riportare: “Sono ormai diversi mesi che l’acqua fuoriesce dai tubi causando uno spreco di risorse necessarie ai pescatori, già disagiati per la difficile situazione in cui versa il porto canale”. Le cause sarebbero da rintracciare nelle conseguenze di una rigida stagione invernale, che con la neve caduta anche sul porto ha portato al congelamento e alla rottura delle tubature delle centraline che servono i pescatori del porto canale. “E’ infatti dal mese di novembre che persiste la perdita d’acqua, senza che nessuno finora sia intervenuto per capire se la responsabilità è dell’amministrazione comunale o dell’Aca”, afferma la Caroli, “diversi sono gli utenti del porto che mi hanno contattata per cercare di risolvere la situazione e, al più presto, informerò i settori comunali competenti”, rassicura.
Nel frattempo i pescatori, abituati a non rassegnarsi, sono intervenuti sulla banchina nord del porto canale per cercare di arginare la perdita d’acqua, che in alcuni punti creava dei veri e propri canali di scolo. “Sono state prese intanto misure d’urgenza che, però, non riusciranno a risolvere la situazione definitivamente”, conclude Adele Caroli.
Daniele Galli