Pescara. Si prevede forte maretta lunedì 4 aprile in consiglio comunale. All’ordine del giorno il dibattito sul Bilancio, discesa in campo con tanto di numeri alla mano. E l’amministrazione inizia già a fare i conti confrontando quanto fatto nell’anno appena passato. Nonostante le aspre critiche e le polemiche sollevate soprattutto negli ultimi giorni dai sindacati, pronti per lunedì a dar battaglia, il centro destra si dichiara soddisfatto dell’operato e vanta un’amministrazione da prendere ad esempio.
“Patto di stabilità rispettato nel 2010 con un saldo positivo per le casse comunali di Pescara grazie al contenimento degli impegni di spesa, cercando di massimizzare accertamenti e riscossioni, eliminando sprechi, ed effettuando riduzioni strutturali su tutti i capitoli. Una politica che l’amministrazione ha inteso confermare anche nel 2011, tra l’altro confermando le forme di sostegno riservate alle famiglie meno abbienti, a partire dalla fascia di esenzione dell’Irpef per i redditi sino a 15mila 50 euro, esenzioni che molte altre città italiane hanno addirittura cancellato a fronte della riduzione dei trasferimenti dallo Stato. Comprendiamo le istanze dei sindacati, ma è evidente che quelle stesse istanze vanno poi calate nelle cifre reali, senza arroccamenti su posizioni pregiudiziali né strumentalizzazioni”, hanno detto gli assessori al Bilancio Eugenio Seccia e ai Tributi Massimo Filippello alla vigilia dell’apertura della discussione in aula sul bilancio 2011. “Innanzitutto la nostra amministrazione comunale si presenterà sugli scranni con un risultato positivo – ha sottolineato l’assessore Seccia -, ossia la relazione positiva che ha certificato il rispetto del Patto di Stabilità Interno per l’annualità 2010, nonostante la stessa Finanziaria passata avvia giocato a sfavore degli Enti locali, quindi anche del Comune di Pescara, cancellando la possibilità di escludere dal saldo rilevante ai fini del patto una quota parte dei pagamenti in conto capitale, che nell’anno precedente, aveva permesso di ampliare i pagamenti di circa 4milioni di euro. Il Comune di Pescara ha comunque rispettato il Patto di Stabilità, trasmesso al Ministero il 30 marzo 2011, grazie al costante monitoraggio della gestione di cassa, cercando di contenere gli impegni di spesa e i pagamenti nel rispetto degli obiettivi programmatici previsti e cercando di massimizzare gli accertamenti e le riscossioni delle entrate. Soprattutto, dal confronto tra i dati di previsione e di consuntivo del 2010 si evince che nella gestione corrente a una diminuzione delle somme accertate corrisponde una diminuzione delle somme impegnate, che ha permesso di garantire assoluto equilibrio di cassa, mentre per la gestione in conto capitale è emerso che a un incremento delle riscossioni è corrisposta una diminuzione dei pagamenti, anche in questo caso determinando un saldo positivo per l’Ente. In altre parole, il Rispetto del Patto di stabilità è stato frutto di una politica accorta e attenta nella gestione del denaro pubblico, ricordando che se avessimo violato i limiti del Patto, nel 2011 si sarebbe paralizzata l’intera attività dell’Ente, dunque non avremmo potuto più stipulare contratti né gestire il personale”. “Proprio per tale ragione – ha aggiunto l’assessore Filippello – anche per il 2011 l’amministrazione ha deciso di confermare l’attuale applicazione dell’esenzione dall’aliquota dell’Irpef comunale per la fascia di reddito da 0 a 15mila 50 euro, in controtendenza rispetto alla media nazionale. Come si evince infatti dall’indagine statistica condotta dal Dipartimento delle Finanze su circa 1.200 Comuni d’Italia, è emerso che Pescara è tra le prime dieci città con l’esenzione per la fascia di reddito più alta. Pescara, in linea con la decisione di non aumentare un solo tributo, non ha toccato l’Irpef, preferendo piuttosto procedere con tagli strutturali applicati sui budget assegnati a ogni assessorato”.