E’ stata Barbara Marinali (direttore generale Infrastrutture stradali) ad affrontare tutti gli aspetti tecnici e ad illustrare la situazione, rimarcando il fatto che il pedaggio in questione non è ancora una certezza assoluta, soprattutto perché il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che istituirà il pagamento anche sul tratto stradale Pescara-Chieti non esiste ancora e nel momento in cui sarà emanato saranno necessari almeno 150 giorni per la sola installazione delle porte di accesso e di uscita all’asse attrezzato. Va da sé, quindi, che il pedaggio appare lontano nel tempo.
Allo studio, inoltre, delle agevolazioni per chi usufruisce dell’asse e tanto maggiore sarà l’utilizzo tanto maggiori saranno le agevolazioni, fin quasi ad arrivare all’esenzione. E’ assolutamente inutile pensare, invece, al declassamento dell’arteria: in base al Codice della strada non è, infatti, possibile puntare ad un provvedimento del genere e comunque, anche se così non fosse, tutte le arterie sono potenzialmente assoggettabili a tassazione, per cui l’asse attrezzato sarebbe comunque a rischio. Una soluzione dunque da scartare dal punto di vista tecnico e giuridico.
“Un incontro molto utile, perché abbiamo avuto modo di acquisire tutta una serie di informazioni per continuare a resistere contro le decisioni del Governo”. Così la delegazione abruzzese ha commentato quanto condiviso con i rappresentanti del ministero. “La nostra non è una voce isolata, anzi il problema è comune a tante altre regioni che vivono situazioni anche peggiori rispetto alle nostre per cui la protesta dell’Abruzzo si unisce a quella di altri territori con l’obiettivo di far cambiare idea al Governo, al di là delle azioni che poi metteremo in campo. E’ emerso chiaramente, tra l’altro, che i rimedi prospettati da alcune parti politiche sono inconsistenti perché non poggiano su ragioni né tecniche né giuridiche, e si è avuto modo di registrare la sensibilità del ministro Altero Matteoli che vediamo più come un alleato che come controparte”.
Della delegazione facevano parte, insieme a Testa, il presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, i sindaci di Pescara e San Giovanni Teatino, Luigi Albore Mascia e Dino Caldarelli, l’assessore del Comune di Chieti Mario Colantonio, il consigliere regionale Lorenzo Sospiri, rappresentanti di Camera di Commercio e Confindustria e l’avvocato Giorgio Fraccastoro, che ha curato il ricorso della Provincia di Pescara al Tar del Lazio che ha bloccato l’aumento del pedaggio autostradale.
Dopo aver spiegato le ragioni degli abruzzesi, che ritengono assolutamente iniquo e senza fondamento questo balzello, la delegazione ha anche annunciato di essere pronta a presentare altri ricorsi contro i futuri provvedimenti che saranno adottati per l’istituzione del pedaggio.