L’Aquila. Sei mesi di tempo per redigere e presentare alla Regione Abruzzo la Valutazione ambientale strategica del Piano regolatore portuale di Pescara e un investimento di almeno 100milioni di euro, di cui 23milioni da reperire nell’immediato nei fondi Fas per la realizzazione del nuovo porticciolo per i pescherecci progettato a nord dell’attuale ingresso del porto canale. Sono alcuni degli step fissati nella giornata odierna nel corso della Conferenza dei Servizi convocata a L’Aquila per aprire la procedura di approvazione del Piano regolatore portuale di Pescara.
“Oggi l’imperativo per tutte le Istituzioni abruzzesi è quello di fare presto per affrontare con tenacia e decisione l’emergenza del porto di Pescara – ha spiegato l’assessore al Prg portuale Vincenzo Serraiocco di ritorno dalla Conferenza dei Servizi svoltasi a L’Aquila alla presenza anche della Direzione Marittima di Pescara e della società Med Ingegneria che ha redatto il Sia – Se da un lato dobbiamo occuparci del ‘caso’ dragaggio, dall’altro oggi abbiamo aperto ufficialmente la procedura e il percorso per giungere all’adozione del Piano regolatore portuale, un Piano complessivo di riorganizzazione dell’intero scalo che propone soluzioni infrastrutturali definitive per uscire dallo stallo odierno e che, tra l’altro, prevede la realizzazione di una nuova darsena per i pescherecci sul lato nord del porto canale, e, in futuro, di una darsena per le navi da crociera sul lato sinistro, subito prima del Marina di Pescara. Ovviamente, come emerso stamane, la nostra priorità è quella di realizzare la banchina destinata alla marineria, che ormai non può più lottare ogni anno per l’escavazione di un porto destinato a insabbiarsi in modo costante per l’apporto derivante dal fiume. L’investimento complessivo derivante dal Piano regolatore portuale è pari a circa 100-110milioni di euro, ma per la sola banchina pescherecci occorrono circa 23milioni di euro che potremmo reperire tramite i fondi Fas, un’opera che potremmo avviare concretamente nel giro di due, massimo tre anni, prevedendo nel frattempo nei nostri bilanci le somme necessarie per il dragaggio del porto canale nell’attesa della disponibilità della struttura, e garantendo la sopravvivenza del settore pesca. Nel corso della Conferenza dei Servizi odierna sono stati fissati gli step successivi di azione: entro sei mesi il Comune di Pescara dovrà far redigere la Valutazione ambientale strategica che andrà poi inviata all’esame della Regione Abruzzo. Resta poi da chiarire il nodo della Via: attualmente abbiamo a disposizione solo lo Studio di impatto ambientale sul Piano regolatore portuale e la Regione invierà un quesito al Ministero delle infrastrutture per sapere se possiamo procedere con la Sia o se per forza occorre anche la Valutazione in questa fase del tutto preliminare. Nei sei mesi che abbiamo a disposizione per la Vas – ha concluso Serraiocco – dovremo anche relazionare le previsioni e le soluzioni urbanistico-viarie contenute nel Piano regolatore portuale al Piano particolareggiato 2 ormai in dirittura d’arrivo che comunque propone una progettualità diversa. I due strumenti andranno ovviamente armonizzati. Solo una volta redatta la Vas potremo sottoporre lo stesso Piano all’esame e all’approvazione del Consiglio comunale”.