Pescara, polemica sul consigliere aggiunto: gli stranieri sono oltre 4mila

Pescara. Monta la polemica, a Pescara, sulla decisione della Giunta di ripristinare il consigliere comunale aggiunto in rappresentanza degli stranieri con residenza in città.

L’istituto, nato nel 2004 “per agevolare la partecipazione e il dialogo con le etnie residenti in città e in possesso di regolare permesso di soggiorno”, verrà rinnovato il prossimo 29 ottobre, a seguito dell’indizione dei Comizi Elettorali pubblicati sul sito dell’Ente.

“Trovo onestamente inutile sollevare la questione di legittimità circa la presenza di un Consigliere aggiunto in Consiglio Comunale che esiste da più di 10 anni per rappresentare gli extracomunitari che vivono e lavorano in città – dice l’assessore alle Politiche Sociali Giuliano Diodati – Inutile perché a Pescara le persone che si trovano in condizioni di candidabilità, quindi con permesso di soggiorno e residenza, al 2 settembre 2016 sono quasi una piccola città: ben 4.315 persone, di cui 2.339 maschi e 1.976 femmine. Parliamo di gente che ha scelto di impiantarsi in città più o meno stabilmente, proveniente da ben 104 Paesi diversi e per lo più di nazionalità ucraina, albanese, senegalese, cinese, cingalese, nigeriana, filippina, pakistana, marocchina”.

“Fare finta che non esistano o, peggio, considerarli solo in modo negativo, non cancella il fatto che essi esistono e fanno parte della nostra città”, aggiunge Diodati, “Così pure come dare voce a loro non si traduce nel toglierla a qualcun altro, o distogliere l’attenzione da cose più importanti, come demagogicamente si tenta di far passare ogni volta che si parla di stranieri. Così come non esiste la questione razziale a Pescara. La diversità è sempre fonte di arricchimento. Sono convinto che lo sia anche per chi demonizza il confronto con l’altro, seminando paure e allarmi sociali che non fanno giustizia all’identità sociale ed etnica che Pescara ha, come tutto il resto del mondo”.

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