Pescara. Una città al collasso: apocalittico lo scenario delle infrastrutture presentato dal Pd nel corso di una conferenza stampa questa mattina. Asse attrezzato pedaggiato, porto bloccato dal dragaggio incompleto, parcheggi rincarati e, in ultimo, aeroporto a rischio chiusura, riduzioni dei servizi ferroviari e inquinamento atmosferico fuori da ogni limite.
“Solo una mobilitazione popolare unitaria e al di là dell’appartenenza politica può salvare la situazione”, sostiene con determinazione il capogruppo Pd in Consiglio comunale, Moreno Di Pietrantonio, “è ora che la cittadinanza scenda in strada a manifestare la propria indignazione”, annuncia in preparazione di future proteste di piazza che coinvolgeranno non solo “chi vuole davvero bene a Pescara”, ma anche le cittadinanze dei Comuni vicini. Punto cardine dell’indignazione democratica è l’Asse attrezzato Chieti-Pescara, all’indomani degli incontri capitolini della delegazione Pdl abruzzese con Anas e Gianni Letta: “Una protesta tardiva e inadeguata”, prosegue Di Pietrantonio, “i Parlamentari abruzzesi hanno votato addirittura contro all’emendamento presentato dal senatore Legnini per il declassamento e ora si rivolgono all’Anas, che non può fare niente se non applicare la legge dello Stato. E’ in Parlamento che si deve cercare, uniti e con forza, la possibilità di scampare dalla tassa più pesante degli ultimi 20 anni”. Presente anche l’onorevole Vittoria D’Incecco, che al Parlamento ha presentato una interrogazione per far chiarezza su alcuni approfondimenti tecnici: “l’Asse attrezzato, in quanto raccordo autostradale, così come definito dalle norme, potrebbe non possedere tutti i requisiti di sicurezza previsti per questa tipologia di arteria viaria, soprattutto in relazione alle caratteristiche delle rampe di uscita e dei guard-rail”, si legge, pertanto il Ministero potrebbe in ogni caso declassificare il Raccordo autostradale in Superstrada, risparmiando l’introduzione del pedaggio. “Se ciò non fosse possibile”, aggiunge l’onorevole, “sarebbe giusto riservare agevolazioni tariffarie per le fasce deboli obbligate all’uso dell’Asse: universitari, operai, pendolari e chi si reca negli ospedali per cure necessarie”.
Capitolo porto: è di ieri la notizia di una petroliera rimasta incagliata durante le operazioni di ingresso nello scalo pescarese per lo scarico di combustibili liquidi; danno e beffa: è rimasto incagliato anche il rimorchiatore accorso per tirar via il bastimento dal fondale fangoso ridotto a poche paia di metri di profondità. “E’ il risultato di una città abbandonata”, incalza Di Pietrantonio, “qui ci sono le responsabilità di chi governa e decide: per un anno, durante il quale noi abbiamo protestato, il Pdl non ha fatto nulla, e negli ultimi 15 giorni balbetta qualcosa ma senza fare niente: tant’è che anche il porto è bloccato”.
Passando alle ultime novità, “l’aeroporto rischia di chiudere”, sottolinea Antonio Blasioli, “come ha annunciato l’Enac se non si procederà ad una idonea ricapitalizzazione”. Riduzioni in vista anche per la stazione ferroviaria, “gli operatori della biglietteria stanno scioperando questa mattina perché la stazione sta per subire riduzioni di tratte, perdendo terreno rispetto ad Ancona, oltre ai noti problemi di collegamento con Roma”, dice ancora il consigliere Blasioli. Un “blocco” delle infrastrutture che oltre a minacciare Pescara di “morte entro 2-3 anni”, ricade sulle imprese del territorio e di conseguenza sul costo delle merci: “in provincia di Pescara il 98% delle imprese sono medie e piccole”, spiega Blasioli, “togliendo loro la possibilità d’uso delle infrastrutture le si costringe alla chiusura. Inoltre, se i camion che trasportano merci commerciali dovranno pagare il pedaggio sull’Asse, l’aumento ricadrà inevitabilmente sul prezzo finale delle merci”.
E se merci e mezzi rischiano di non poter entrare e uscire dalla città né per mare, né per terra, né per aria, la situazione all’interno dei confini non è migliore. “Al 9 marzo il limite dei 35 superamenti annui del livello fissato per l’inquinamento atmosferico è già stato bruciato: il Comune e la Regione ha il dovere, quindi, di bloccare il traffico cittadino”, conclude Blasioli. “Se l’aumento dei prezzi dei parcheggi fosse servito quantomeno a ridurre lo smog in città, ne avremmo compreso i fini. Invece è solo l’ennesima dimostrazione del fallimento della locale classe politica dirigente”, ribadisce il consigliere Giuliano Diodati.
Pescara. Si amplia il fronte promosso dalla Provincia di Pescara per contrastare l’attivazione del pedaggio sull’asse attrezzato che collega Pescara e Chieti. Da oggi c’è anche Confindustria, con i presidenti di Pescara e Chieti, Marramiero e Primavera, che hanno assicurato la propria adesione alle prossime iniziative, prime tra tutte l’incontro con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Altero Matteoli, sollecitato nei giorni scorsi.
Lo annuncia il presidente della Provincia di Pescara, Guerino Testa, che commenta: “Ritengo che sia estremamente positivo vedere scendere in campo anche l’Unione degli industriali. Siamo aperti, anzi apertissimi, ad altre adesioni, se così le vogliamo chiamare, senza distinzioni di casacca politica, come ho detto e ripetuto chissà quante volte negli ultimi mesi. Evidentemente non è così per alcuni rappresentanti locali del Pd la cui attività politica è scandita solo e unicamente da conferenze e comunicati stampa contro il Pdl, che avrebbe sbagliato su tutta la linea, in questa battaglia”.
Anche Confindustria nel “fronte del no”. Testa: “Sull’Asse attrezzato io faccio, gli altri polemizzano”. “Io sono per il fare, lascio ad altri la sterile polemica politica”, ribadisce Testa mentre difende l’azione protratta con il ricorso al Tar: “Ribadisco, per chi non lo avesse capito, che l’Anas ha detto chiaramente che il declassamento sarebbe un clamoroso buco nell’acqua. Continuo e continuiamo a chiedere lo stralcio dell’asse attrezzato dalle strade da sottoporre a pedaggio o l’introduzione di agevolazioni per chi percorre questa arteria. Sempre per chi non lo sapesse il ministro Matteoli sta lavorando su una nuova versione del decreto sui pedaggi e mi auguro di poterne parlare quanto prima direttamente con lui. Concludo lanciando un nuovo appello a chi volesse davvero schierarsi contro il pedaggio, senza pagliacciate in strada o improbabili mobilitazioni di massa che servono solo per inasprire gli animi dei cittadini contro la politica”.
La risposta di Sospiri (Pdl). “Da un lato le chiacchiere e la fumosità del Pd, che propone la ‘mobilitazione collettiva’ sui temi del dragaggio, dell’asse attrezzato e dell’aeroporto. Dall’altro la concretezza e l’operosità del Pdl che ha reperito i fondi per consentire l’esecuzione del dragaggio del porto canale, lottando ogni giorno contro la burocrazia, che ogni giorno interloquisce con il Governo per impedire l’istituzione del pedaggio sull’asse attrezzato o almeno l’esenzione dei residenti, che in pochi mesi ha riscritto il Piano Marketing dello scalo aeroportuale con la sua ricapitalizzazione, avviando la fase di rilancio della struttura. Saranno ora i cittadini a dover giudicare tra un Governo di centro-sinistra che oggi grida ‘al lupo’ dopo che per sei anni ha fatto scappare i buoi dalla stalla, non curandosi delle nostre infrastrutture, e un centro-destra che un anno e mezzo fa si è rimboccato le maniche per rimediare ai sei anni di disastri precedenti”. Lo ha detto il capogruppo del Pdl al Comune di Pescara Lorenzo Sospiri replicando all’odierna conferenza stampa del Pd sulle infrastrutture di Pescara.
“Fa sobbalzare sentire oggi il Pd osare parlare dello stato in cui versano le nostre infrastrutture dopo che per sei anni lo stesso Pd non ha mosso un solo dito per tutelare quelle stesse infrastrutture, cercando di intercettare fondi o portare avanti progetti – ha detto il capogruppo Sospiri -. Parliamo del porto canale, dove è chiaro che solo la burocrazia ha creato quella situazione grottesca che oggi stiamo vivendo e cercando di risolvere. Mentre il Pd non ha mai individuato fondi per lo sviluppo del porto, il Pdl un anno fa ha approvato una legge regionale intercettando 11milioni di euro per i porti abruzzesi e solo per l’attuale dragaggio abbiamo stanziato 4milioni 400mila euro complessivi. Già nel 2003 il centro-destra aveva avviato la progettazione relativa allo sviluppo del porto, progettazione per sei anni rimasta ferma alle carte, e oggi ci ritroviamo costretti a ripartire da zero. Parliamo dell’asse attrezzato: mentre il Pd continua a sfornare chiacchiere fumose e a invocare presunte mobilitazioni generali, il Pdl continua la sua interlocuzione con il Governo. Lo abbiamo fatto due giorni fa presso l’Anas, lo faremo presso il Ministro alle Infrastrutture e ai Trasporti Matteoli, con l’obiettivo di escludere l’asse attrezzato Pescara-Chieti dall’applicazione del pedaggio o comunque di ottenere esenzioni per i residenti e sconti per gli usi frequenti. Ma lo faremo non sollevando la protesta popolare, ma portando avanti azioni concrete, efficaci e reali. E parliamo dell’aeroporto, una struttura ormai in ginocchio quando il centro-destra è arrivata al governo della città: in pochi mesi abbiamo redatto un Piano Marketing e abbiamo riavviato la fase di rilancio della struttura. E infine – ha ancora detto il capogruppo Sospiri – parliamo anche della Stazione ferroviaria: nel 2003 il centro-destra, con il sottosegretario Nino Sospiri, aveva aperto il dialogo per la realizzazione del terzo binario su Pescara, un progetto abbandonato per sei anni dal centro-sinistra e che oggi finalmente stiamo riprendendo in mano. Certamente se invece delle chiacchiere il Pd in sei anni avesse venduto ‘fatti’ concreti oggi non pagheremmo gli anni di ritardo accumulati”.
Daniele Galli