“A solo cinque mesi dalla mancata stabilizzazione dei 66 precari della Provincia di Pescara, l’Amministrazione Testa con una delibera di legittimità tanto dubbia, quanto sospetta, approva l’esternalizzazione dei Centri per l’Impiego che all’Ente costerà di più di quelle mancate assunzioni e lo fa durante i lavori di un Consiglio che a causa della discutibilità del provvedimento si è svolto nella piena bagarre”, queste le parole di commento dell’Allegrino.
Una vicenda che ha generato proteste vibranti e che ha generato una vertenza sindacale da parte di oltre 50 precari, molti dei quali ex impiegati proprio nei Centri per l’impiego: “Una delibera che avrebbe dovuto essere di Giunta, perché espressione di un indirizzo di gestione politico dell’Ente”, afferma la Allegrino, “Il fatto che sia stata portata in Consiglio con un testo blindato in Commissione, esprime chiaramente un disagio nei rapporti tra Giunta e consiglieri di maggioranza. Delle due l’una: o la prima non voleva responsabilità politiche o eventuali legate a tale scelta, oppure la maggioranza non si è fidata della Giunta e ha preferito che l’atto passasse in Consiglio, com’è stato, dando adito a proteste e rimostranze anche per i modi in cui la seduta è stata governata da parte della Presidenza del Consiglio. Il Presidente Giorgio de Luca, infatti, come capita ormai da mesi, non ha assicurato una moderazione super partes dei lavori, ovvero nel rispetto delle regole e dell’alternanza dialettica fra le parti rappresentate in aula”.
Ma la Provincia corregge il tiro, precisando che è stato dato solo “il via libera alla possibilità di esternalizzare alcuni servizi dei Centri per l’impiego nell’ambito del Fondo sociale europeo”. Non tutte le attività rivolte all’esterno dei Centri per l’impiego, però, sono interessate a questo passaggio, come spiega l’assessore alle Politiche lavorative, Antonio Martorella: “Si apre una nuova fase per tutta una serie di servizi di alto profilo che vogliamo migliorare Il nostro obiettivo è di raggiungere il numero più elevato possibile di utenti, in tutti i 46 Comuni, e di attivare un numero consistente di nuovi sportelli al pubblico. Si pensa ad uno sportello per le donne, a un servizio di incontro tra domanda e offerta di lavoro per assistenti familiari, ad uno sportello di orientamento nella casa circondariale, a forme sperimentali di outplacement per favorire la ricollocazione di chi ha perso il lavoro e al potenziamento dei tirocini formativi, solo per fare alcuni esempi. Sono tutte attività aggiuntive rispetto a quelle ordinarie dei nostri Centri”.
Quanto poi alla procedura della delibera Martorella ricorda che “è stata approvata dalla Giunta provinciale nel mese di dicembre e dopo il passaggio di questo atto di indirizzo in Consiglio, la cui maggioranza è stata compatta, ci saranno gli atti successivi dell’assessorato, cioè le singole gare. Il tutto avverrà nel pieno rispetto della normativa e nella massima trasparenza”. Le precisazioni del presidente Guerino Testa, invece, arrivano in risposta alla questione dei dipendenti precari e del risparmio economico prodotto dall’esternalizzazione: “Sarebbe stato impossibile, utilizzando questi fondi (Fondo sociale europeo, ndr), procedere alla stabilizzazione dei precari. Un passaggio, questo, non consentito. E non è affatto vero che la Provincia spenderà di più seguendo la strada della esternalizzazione di alcuni servizi. Anzi è vero il contrario. Si spenderà meno rispetto al passato, quando si seguiva la strada dei contratti a termine ai cosiddetti precari, e attraverso i bandi che andremo ad emanare la Provincia recherà benefici diretti e indiretti al territorio, ad esempio attraverso i voucher, i tirocini formativi e i corsi di formazione. La nostra, peraltro, è l’unica Provincia abruzzese ad intraprendere una strada diversa, innovativa e moderna, nei servizi all’impiego, senza alimentare il precariato o creare false illusioni”.
Daniele Galli