Pescara, centro sociale Piazza Grue, Cerolini: “riaprirà a metà febbraio”

guido_ceroliniPescara. Centro sociale di Piazza Grue sotto i riflettori, dopo l’annunciata chiusura e le molteplici contestazioni presentate dall’opposizione, il problema sembra esser aver trovato una reale soluzione. Entro metà febbraio infatti l’amministrazione comunale di Pescara riaprirà al pubblico il centro sociale per anziani di piazza dei Grue, che ha momentaneamente sospeso le proprie attività da tre giorni fa, ossia lunedì 31 gennaio, dopo la scadenza del contratto con la cooperativa Futura.

Nella struttura, come preannunciato, verrà avviata la prima sperimentazione di autogestione, nominando un Consiglio di Gestione retto dagli stessi anziani, i quali sceglieranno personalmente le attività da svolgere, contando comunque sul contributo e sul supporto finanziario del Comune, e sul sostegno pratico del Consiglio di Circoscrizione Porta Nuova che eserciterà una sorta di azione di controllo. “Dunque per i 100 anziani che frequentano il Centro non ci sarà alcun disagio”, ha rassicurato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Pescara Guido Cerolini nel corso del vertice odierno svoltosi in Commissione Vigilanza.
“Innanzitutto – ha precisato l’assessore Cerolini – è bene precisare che l’amministrazione comunale non ha chiuso alcun centro sociale, ma ha solo momentaneamente sospeso le proprie. Poi l’autogestione  arriva per ottimizzare i servizi erogati, puntando ad iniziative che siano realmente rispondenti alle necessità dei frequentatori delle strutture. Chiare le ragioni che ci hanno indotto ad avviare a Porta Nuova l’esperimento: innanzitutto – ha proseguito l’assessore Cerolini – perché era il primo Centro in cui giungeva a scadenza il contratto con una cooperativa, mentre gli altri scadranno il prossimo giugno. In altre parole avremo tutto il tempo per concentrarci sull’iniziativa di Porta Nuova, verificarne la funzionalità, l’efficacia, e valutare l’opportunità e la possibilità di proseguire in questa direzione, che tra l’altro mira a responsabilizzare gli stessi anziani”.

Monica Coletti

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