La più grave conseguenza dell’insabbiamento delle strutture portuali , riportate nel testo presentato al sindaco Albore Mascia e alla sua Giunta, è “la quasi totale paralisi delle attività economiche operanti nel settore marittimo le cui prime ripercussioni sono state il licenziamento di numerose unità lavorative”. Una situazione che ha fatto sì che il sistema delle imprese di livello provinciale ha ritenuto di dover convocare con urgenza il Forum dell’economia e dello sviluppo finalizzato a richiedere lo stato di emergenza per le attività economiche operanti nel porto di Pescara. Procedendo nello stesso senso, per sensibilizzare quanto più possibile le istituzioni locali, i partiti di opposizione al Consiglio comunale di Pescara hanno presentato un ordine del giorno affinché “il Sindaco e la Giunta intervengano direttamente e tramite la Regione Abruzzo presso il Governo Nazionale affinché sia dichiarato lo stato di emergenza per il Porto di Pescara e, contestualmente, perché siano assicurati quegli interventi economici-fiscali nei confronti delle aziende direttamente interessate dalla crisi generatasi per l’insabbiamento delle strutture portuali cittadine”.
Viene chiesto, inoltre, di accedere attraverso la Regione e presso il Provveditorato per le Opere Pubbliche del Ministero delle Infrastrutture, per accelerare l’approvazione del Piano regolatore portuale per “superare definitivamente le strozzature e le barriere che pregiudicano una normale funzionalità del porto di Pescara” e la partecipazione al bando regionale per il Fondo europeo per la pesca destinato anche a migliorare la sicurezza e la ristrutturazione delle banchine esistenti.
Mascia soddisfatto. “Stamane fortunatamente è arrivata la risposta tanto attesa – ha dichiarato il sindaco Mascia -: la Regione Abruzzo ha accolto l’istanza contenuta nella lettera da me indirizzata e ha approvato la delibera formale con la quale si chiede al Governo il riconoscimento dello ‘stato di emergenza’, un atto fondamentale che spettava per competenza alla giunta regionale ed ora è già stato trasmesso al Governo per l’assunzione degli atti successivi. L’appello lanciato dal Comune di Pescara non è dunque caduto nel vuoto, ma anzi ha avuto la funzione di raccordare le forze del territorio per avviare un’azione istituzionale sinergica tesa a dare una risoluzione immediata a un problema ormai non più tollerabile. Dal Governo ci attendiamo ora la stessa tempestività nel riconoscimento dello stato di emergenza e nell’applicare su Pescara misure amministrative straordinarie che ci consentano di avviare subito il dragaggio per affrontare l’emergenza e poi di realizzare la programmazione futura degli interventi di escavazione dei fondali, nell’attesa di incontrare il dottor Carlea il prossimo primo febbraio”.
Daniele Galli