Così il circolo di Penne Sinistra Ecologia Libertà commenta la notizia della conclusione delle indagini da parte della magistratura e del rinvio a giudizio dei 13 indagati dell’inchiesta Maremonti. Più in particolare, il circolo chiede al Comune di non perdere tempo attivandosi, in ogni forma giuridicamente consentita, affinché vengano recuperati i fondi stanziati che andrebbero destinati sin da subito alla progettazione di un nuovo tracciato della strada e condannando coloro che si sarebbero resi responsabili di spreco di denaro pubblico.
“Il paesaggio della Riserva Naturale del Lago di Penne, dopo quattro mesi e dieci giorni di lavori prima del sequestro del cantiere da parte del Corpo Forestale dello Stato, è stato deturpato dalle ruspe che hanno inferto una profonda ferita al territorio incontaminato” continua il Sel di Penne. “La necessità di un collegamento viario rapido e sicuro con la costa è un obiettivo fondamentale che il Comune di Penne deve perseguire insieme con gli altri comuni della zona e con gli enti locali superiori. In passato si è fatto un uso strumentale di quest’opera che già nella denominazione conteneva una finzione. Ora è necessario fare tutto il possibile per recuperare il finanziamento ed impiegarlo per una indispensabile strada di collegamento con la costa che non deturpi l’ambiente ma sia armonica rispetto al paesaggio circostante”.