Penne. In vista del voto della prossima primavera, che porterà all’elezione del nuovo primo cittadino di Penne, il locale Circolo di Sinistra Ecologia e Libertà chiede con forza di passare attraverso le primarie per la scelta del candidato sindaco del centro sinistra.
“La coalizione di centrosinistra” spiega Matteo Tresca, presidente del Consiglio Comunale di Penne “deve rendersi conto che le primarie sono una vera forma di partecipazione: i cittadini sono stufi di essere considerati solo come portatori di voti al momento delle elezioni: chiedono di costruire, condividere e contribuire ai programmi, ed alla scelta delle candidature. Siamo convinti che le amministrazioni, anche le migliori possibili, non si perpetuano per successione politica, ma debbano sapersi misurare con la volontà dei cittadini di decidere del proprio futuro. Ci auguriamo che a questa sfida non rinunci a priori nessuno, nemmeno quelle forze politiche del centrosinistra che fino ad oggi hanno mostrato freddezza o ipotizzato percorsi alternativi”. Sel, dunque, chiede le primarie perché, come spiega Guglielmo Di Paolo, coordinatore del circolo e capogruppo consiliare “sono uno strumento di democrazia reale e partecipazione, sostenuto anche a livello nazionale dal nostro partito. Non possiamo più aspettare per evitare due grossi rischi: da un lato dobbiamo evitare di decidere tutto nelle segrete stanze, dall’altro dobbiamo metter giù il programma. Noi abbiamo già iniziato l’elaborazione insieme a tanti cittadini che si sono mossi anche al di fuori delle formazioni politiche. E anzi si dovrebbe puntare su parole d’ordine alternative e chiare, anche su temi spinosi, senza paura di compromettersi. Spiegare ad esempio che significa parlare di manutenzione, di viabilità, qualità dell’ambiente, di sport, di crisi dell’agricoltura mettendo insieme risposte… e non solo feste!”. Tresca ne è convinto: “E’ il momento giusto per le primarie. E’ ora di ricostruire una nuova speranza in una grande, lunga e partecipata campagna di primarie. Occorre riagganciare la vita della gente e i problemi veri della società in un grande processo che è un lungo discorso, un programma partecipato sul cambiamento. Non abbiamo il mito delle primarie: ma in un percorso di cessione di sovranità da parte dei partiti e di dissequestro della politica come bene comune, possiamo ritrovare insieme l’anima e la forza per vincere”.