Roma. Oggi il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto “mille proroghe”. Il testo non è ancora disponibile ma dalle indiscrezioni che filtrano risulta che il problema del rinvio della restituzione delle tasse sospese per i terremotati aquilani non sia stato inserito mentre sarebbe prevista la proroga della sospensione del pagamento delle tasse per gli alluvionati del Veneto.
L’indiscrezione la anticipa il parlamentare abruzzese, Giovanni Lolli (Pd). “ Se tutto ciò venisse confermato”, sottolinea Giovanni Lolli, “sarebbe un atto gravissimo per almeno tre motivi Primo perché infligge una mazzata terribile alla già disastrata economia dei Comuni compresi nel cratere. Secondo perché testimoniano un’ingiustizia indescrivibile tra come viene trattata l’Aquila, come sono state trattate in passato Umbria, Marche e Molise e come viene trattato oggi il Veneto. Terzo perché il governo ha operato in spregio della volontà del Parlamento che all’unanimità aveva approvato un ordine del giorno che dopo la mia firma conteneva la firma di tutti i parlamentari abruzzesi appartenenti a tutte le forze politiche e che chiedeva il rinvio della restituzione delle tasse sospese ai terremotati aquilani”. Qualche giorno fa il premier Berlusconi aveva formalmente promesso che il problema sarebbe stato risolto, equiparando il trattamento dei terremotati aquilani e quelli di Umbria e Marche. “ Se l’indiscrezione venisse confermata”, aggiunge Lolli, “ Berlusconi avrebbe detto una colossale e vergognosa bugia”.
Le preoccupazioni di Stefania Pezzopane. “Dal Consiglio dei Ministri non giungono notizie rassicuranti per gli aquilani e per i cittadini del cratere. Al momento sono solo indiscrezioni, che ci piacerebbe venissero smentite dalla pubblicazione del testo integrale del decreto Milleproroghe. Ma se così non fosse, si annuncia una dura batosta per tutti gli aquilani e i cittadini del cratere, che saranno costretti a restituire dal primo gennaio il 100% delle tasse”. Lo afferma Stefania Pezzopane, responsabile nazionale Pd per la ricostruzione. “Un bel regalo di Natale! Ricordiamo tutti – dice – le promesse fatte dal Presidente del Consiglio Berlusconi, da Gianni Letta e dal presidente della Regione Gianni Chiodi, che nelle settimane precedenti avevano sbandierato a gran voce che gli aquilani sarebbero stati trattati come i cittadini di Umbria e Marche. Niente di tutto ciò. “Sotto l’albero – dice la Pezzopane – rischiamo di trovare l’ennesimo tradimento da parte di questo governo, che prosegue con la politica degli annunci. Stiamo vivendo un momento drammatico e doloroso. All’aumento di disoccupazione, cassa integrazione e al generale impoverimento, il governo risponde con una massiccia stangata”. Secondo Pezzopane “sarà necessaria una mobilitazione generale, che parte già in queste ore. Tutte le forze politiche sono chiamate responsabilmente a impegnarsi perché gli aquilani e i cittadini del cratere non vengano ulteriormente ingannati”.
L’amarezza del sindaco Massimo Cialente. ”Dalle prime notizie che emergono dai lavori dell’odierna seduta del Consiglio dei Ministri, sembrerebbe che nonostante le ripetute rassicurazioni e dichiarazioni del presidente Berlusconi, i residenti dei Comuni del cratere sismico non avranno la proroga nella restituzione delle tasse. Se queste indiscrezioni trovassero conferma nei provvedimenti che saranno adottati ci troveremmo di fronte ad una decisione incredibile, assurda, ingiusta, inaccettabile”. E’ quanto ha dichiarato un amareggiato Massimo Cialente, che ha aggiunto: ”E’ impensabile che un territorio che vive ancora una fase di emergenza abitativa, sociale ed economica possa divenire il territorio che pagherà ogni mese più tasse di qualsiasi altra città italiana. Come più volte detto, gli aquilani, che già stanno normalmente contribuendo agli adempimenti fiscali dal primo luglio scorso, in questo momento non potrebbero assolutamente sobbarcarsi ulteriori oneri economici. Se ciò fosse, sarebbe la condanna di centinaia di piccole economie artigianali e commerciali, che andrebbero incontro al fallimento certo, oltre che un attentato ai magri bilanci familiari, impoveriti dalla perdita di posti di lavoro”. Cialente ha riferito poi di aver parlato col presidente della Regione Abruzzo e Commissario delegato per la Ricostruzione, Gianni Chiodi, e con altri Sindaci del cratere e ”si sono anch’essi manifestati increduli e preoccupati da un siffatto vociare e dal susseguirsi di queste infauste notizie”. Pertanto, “anche a loro nome, chiedo che, entro le prossime ore, il Governo dia la rassicurazione che quanto dichiarato più volte sia confermato ufficialmente, anche perchè queste indiscrezioni, che mi auguro prive di fondamento, stanno generando un crescente clima di tensione tra i cittadini”. Poi si lascia andare ad un velo di ottimismo: ”Voglio credere alle ripetute garanzie di qualche tempo addietro del presidente Berlusconi che sulle tasse saremmo stati trattati come i terremotati di Marche ed Umbria. Se contrariamente ciò non dovesse verificarsi, con il Presidente Chiodi e i Sindaci del cratere abbiamo deciso di convocare per domani pomeriggio un’assemblea dei cittadini e delle forze economiche e sociali, per decidere le migliori azioni a difesa della sopravvivenza dell’Aquila e del suo martoriato territorio”.
Il commento del presidente della Provincia, Antonio Del Corvo. “ Sono fiducioso e credo nelle azioni del Governo. Il possibile ritiro della proroga nella restituzione delle tasse è un rischio che terrorizza il popolo aquilano, che si troverebbe ad affrontare una situazione drastica che metterebbe in ginocchio il tessuto socio-economico del cratere, già pesantemente provato dalle conseguenze del sisma. Domani sarò a Palazzo Chigi, insieme al Governatore Gianni Chiodi e al Sindaco Massimo Cialente, dove ribadirò la mia posizione di favorire l’abbattimento delle tasse e proporre il rinvio della data di restituzione. Le forze politiche coinvolte non deluderanno i cittadini dell’Aquila e collaboreranno, ancora una volta, al fine di trovare la soluzione adeguata in un momento particolarmente complesso della storia aquilana”.
“La rinuncia da parte di IdV agli Emendamenti presentati è stato fatto per ottenere un risultato forte unitariamente e più concreto rispetto ai bisogni degli aquilani.” Questo è quanto affermava l’On. Augusto Di Stanislao circa un mese fa ritirando i suoi emendamenti che chiedevano un aumento degli stanziamenti nel triennio per la ricostruzione in Abruzzo e la restituzione dei versamenti fiscali e contributivi corrisposti al 40% dell’ammontare dovuto e confermando le 120 rate mensili a partire da giugno 2011, proprio per evitare contrapposizioni politiche pur di ottenere giusti vantaggi per le popolazioni colpite dal sisma. “Ritirai gli emendamenti per andare incontro a questo Governo e per fare cerchio insieme agli altri deputati abruzzesi intorno ad un Ordine del Giorno accolto da tutti. Se fosse vero il mancato inserimento della proroga delle tasse ai terremotati all’interno del Milleproroghe sarebbe l’ennesima presa in giro e la conferma di una inadeguatezza di questo Governo a gestire l’emergenza oramai consolidata. Ancora una volta il Governo si è fatto riconoscere per quelli che sono davvero i suoi interessi, tutti meno quelli che riguardano il Paese e ben che meno gli aquilani. Dopo le proteste dei giorni scorsi e la realtà in cui vivono ancora i terremotati dell’Aquila, sarebbe inaccettabile anche solo una dimenticanza e non ci saranno giustificazioni che tengano se non verranno immediatamente portati a termine gli impegni presi. A questo punto, se così fosse, non vorremmo stare nei panni del presidente Chiodi”.