Pescara. “Oggi non dovrebbero essere licenziati i 59 dipendenti dell’Azienda Maiella-Morrone, ma l’assessore Sclocco che dopo due anni di inerzia vede siglare il suo fallimento.
Avevamo previsto che sarebbe accaduto, per un anno le abbiamo chiesto di attivare le contromisure disponibili per salvare quei posti di lavoro e soprattutto i servizi erogati da quegli operatori, facendo assorbire dalle Asp gli stessi lavoratori o indicendo rapidamente una gara per il riaffidamento degli stessi servizi, con obbligo di riassunzione del personale. Ma le nostre istanze sono state semplicemente snobbate e il risultato è che dal prossimo luglio 59 famiglie resteranno senza lavoro e centinaia di utenti in condizioni di disagio e disabilità resteranno senza assistenza.
Ora chiederemo di portare subito la problematica in Commissione, ma soprattutto chiederemo la convocazione di una seduta urgente e straordinaria del Consiglio regionale perché il Governatore D’Alfonso, dopo due anni di promesse, non può pensare di veder chiudere quell’azienda come se nulla fosse accaduto”. Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia alla Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri dinanzi alla notizia inerente il licenziamento dei 59 dipendenti dell’Azienda Maiella Morrone a partire dal primo luglio.
“La Regione del Governatore D’Alfonso ha le sue responsabilità su quel dramma e oggi se le deve assumere per intero – ha detto il Capogruppo Sospiri -: sei mesi e mezzo fa, nel corso di una seduta straordinaria del Consiglio regionale da me richiesta, abbiamo approvato un documento che ha impegnato la giunta regionale ad adottare misure chiare almeno per dare garanzie ai dipendenti, ossia procedere immediatamente al pagamento di tutto il debito maturato nei confronti dei lavoratori, disponendo anche delle risorse necessarie, e individuare soluzioni legali per il riassorbimento delle 65 unità in un nuovo soggetto gestore, ente privato o pubblico, come avviene per i restanti 34 ambiti, soluzioni che potevano e dovevano già essere individuate da mesi.
La giunta D’Alfonso ha infatti la possibilità di appaltare i servizi sociali a cooperative, o a un’unione di Comuni, o a un’azienda speciale consortile che possono tranquillamente riassorbire il personale di una società fallimentare; o ancora la giunta D’Alfonso ha la possibilità di far ricorso alla legge regionale 17 del 2011 di riforma delle ex Ipab, che consente agli Enti locali di sciogliere le proprie società e far confluire le relative attività nelle Asp, delegandole alla gestione dei servizi sociali. Il documento, predisposto e proposto da Forza Italia, discusso in aula, è stato approvato e andava rispettato. Andavano liquidate tutte le mensilità; andava garantito un futuro ai lavoratori; e andava costituito quel gruppo di lavoro, voluto peraltro dalla maggioranza, che avrebbe dovuto occuparsi ventiquattro ore su ventiquattro della vertenza e che dopo sei mesi e mezzo si è invece volatilizzato nel nulla.
Lo scorso marzo per bocca del consigliere D’Alessandro abbiamo scoperto che il Governo D’Alfonso non aveva in realtà predisposto alcun provvedimento, come votato in Consiglio regionale, e stava ancora riflettendo sul tema, ovvero era impegnato a pensare a quale poteva essere il futuro di quei lavoratori, quando la soluzione era a portata di mano.
Ma non basta: a fine febbraio sono arrivate delle pessime novità, in sostanza la Comunità Montana avrebbe riversato 100mila euro nelle casse dell’Azienda Maiella Morrone, ma la somma, anziché essere impiegata per liquidare il debito maturato con i lavoratori, sarebbe stato, per buona parte, utilizzato per saldare parte dei debiti dell’azienda con il Consorzio di Bonifica e con la dipendente che ha vinto la propria vertenza.
Tanto che ai dipendenti sarebbe stata corrisposta solo la metà di un’unica mensilità tra le 6 ancora dovute, praticamente una vergognosa e indegna elemosina. Al Governo regionale e all’assessore Sclocco, che si sono assunti il ruolo di ‘controllori’, abbiamo anche chiesto di effettuare ulteriori verifiche circa la stessa Comunità Montana: sembrerebbe infatti che prima la Comunità operasse in una sede di proprietà, ovvero l’ex sede dell’Azienda speciale Maiella Morrone, dove ovviamente non veniva pagato alcun affitto.
Ora invece sembrerebbe che la Comunità si sia spostata in una nuova sede di proprietà del Consorzio di Bonifica, al quale, ovviamente, va pagato un affitto, lo stesso Consorzio con il quale c’è un debito da onorare. Oggi è arrivata la risposta più drammatica sul futuro dei 59 dipendenti: il licenziamento.
Dal prossimo primo luglio, ossia tra 21 giorni, l’Azienda speciale Maiella Morrone cesserà le proprie attività con il licenziamento collettivo del personale, colpa dei troppi debiti che sono il frutto del partito del Pd, visto che, e non possiamo dimenticarlo, il Presidente della Comunità Montana Maiella Morrone è stato un certo Mario Mazzocca, che ci sembra oggi rivesta un ruolo di spicco nell’amministrazione regionale D’Alfonso.
Oggi dovrebbe essere licenziata l’assessore Sclocco, non i 59 dipendenti, l’assessore Sclocco si deve dimettere pensando anche alle centinaia di utenti che saranno privati di servizi di assistenza indispensabili.
A questo punto – ha aggiunto il Capogruppo Sospiri – chiederemo la convocazione urgente prima della Commissione regionale delegata, quindi di una seduta straordinaria del Consiglio regionale riservata al dramma, chiedendo, in entrambi i casi, la presenza dell’assessore Sclocco, in modo che potrà venirci a riferire del suo fallimento amministrativo”.