Pescara, area di risulta: tutti i dubbi sulla ‘Jessicabilità’

 

ScloccoPescara. Il progetto Jessica non scende proprio giù al Pd, spaventato dalla minaccia di 6 palazzi che dovrebbero sorgere sull’area di risulta, i quali cancellerebbero il vincolo ambientale previsto dall’attuale Piano Regolatore che garantisce l’80% di verde pubblico per la destinazione urbanistica dei 13 ettari che attualmente ospitano il parcheggio più grande di Pescara. Mercoledì scorso la denuncia del gruppo consiliare. Oggi la consigliera regionale Pd Marinella Sclocco ne raccoglie gli intenti e annuncia interrogazioni al Presidente Chiodi.

Parla di ‘mancata Jessicabilità’, Marinella Sclocco. Il progetto Jessica, il fondo per gli interventi di trasformazione urbana da 300 milioni di euro, 107 dei quali destinati da Gianni Chiodi per la riqualificazione dell’area di risulta di Pescara non convince la consigliera Pd su quattro punti: “Un mese fa Chiodi ha annunciato di usare i fondi Jessica per costruire edifici direzionali e parcheggi sull’area di risulta. Ma con chi l’ha concordato?”, chiede la Sclocco, “Jessica prevede  progetti che producano reddito, quindi è quasi scontato che solo una grande opera edilizia possa essere prodotta, configgendo con il vincolo dell’80% di verde pubblico imposto dal PRG”, aggiunge ricalcando le parole di Di Pietrantonio e D’Angelo (vedi l’articolo Pescara, area di risulta: minaccia cemento).

Ma va oltre, sottolineando incongruenze circa i fondi rintracciati dall’accordo tra Regione e Banca Europea degli Investimenti, i partner del progetto Jessica: “Il protocollo d’intesa tra Regione e Bei, firmato lo scorso 10 febbraio, prevede un cofinanziamento da parte del Comune con 8 milioni di euro di fondi Pisu, soldi già utilizzati per il Ponte Camuzzi e lo svincolo dell’asse attrezzato”, spiega. Mancherebbero, inoltre, un accordo di Bei e Regione con il Comune, e i fondi Fas, sempre previsti dal protocollo già citato: “Venga ripristinato il fondo Fas di 10 milioni previsto dal centrosinistra per l’area di risulta”, dichiara.

Ma c’è di più. La Sclocco avanza un dubbio sul carattere campanilistico della decisione di Chiodi di attivare i fondi Jessica per tutti i capoluoghi con progetti difficilmente realizzabili: “A Pescara ha deciso da solo di intervenire sull’area di risulta, quando poteva risollevare le sorti di aree poco sviluppate, come quella di Villa del Fuoco, con progetti redditizi e senza vincoli a verde; a Chieti progetta potenziamenti alla mobilità urbana quando è risaputo che il trasporto pubblico non frutta di certo; rimane il progetto di riqualificazione dell’ex ospedale psichiatrico di Teramo, unico capace di produrre reddito: che Chiodi abbia messo in piedi Jessica solo per favorire la propria citta?”, domanda retoricamente la Sclocco.

Si procederà, quindi, presentando interrogazioni nei Consigli comunali e regionali: “Vogliamo trasparenza”, conclude la consigliera Pd.

Daniele Galli

 

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