L’animata assemblea popolare, strappata dall’opposizione alla maggioranza per informare quanti più possibili cittadini sul tema del momento, non ha di certo mantenuto toni pacati. I cittadini presenti, per l’ennesima volta si sono visti ripetere le ormai sentite e risentite giustificazioni, anche se le risposte cercate non sembrerebbero essere arrivate neanche questa volta.
Le questioni sollevate sono state molteplici, dall’altro lato del tavolo rispondere ai quesiti è toccato al Presidente della Gestione Trasporti Metropolitani, Michele Russo, al vicesindaco, Berardino Fiorilli, all’ingegner Fabiani e al Presidente di Circoscrizione Castellamare, Paolo Tarantelli.
I numerosi presenti non si sono di certo lasciati trovare impreparati, con tanto di numeri alla mano hanno disquisito nuovamente sulla validità di un progetto che, come hanno sottolineato, dovrebbe cambiare rotta per il bene della città e della vivibilità in toto, preservando l’ambiente dal pericolo inquinamento. Una delle prime questioni sollevate è stata proprio la problematica relativa ai pali elettrificati, spuntati come funghi sul tracciato Strada Parco. I presenti hanno ripetutamente chiesto il perché questi “eco-mostri” dell’inquinamento non possano essere evitati: “adottando un mezzo che viaggi a trazione ibrida, sfruttando quindi un piccolo motore a gasolio che andrebbe poi di conseguenza ad alimentare il motore elettrico, reale generatore di movimento, si potrebbe tranquillamente fare a meno della palificazione, – hanno sottolineato dal Comitato “No filovia”- evitando così l’inquinamento conseguente dai pali elettrici”.
Il Presidente Russo ha sottolineato che o la filovia si fa con i pali o il finanziamento si perderebbe nel vuoto e per evitare il peggio la Gtm sarebbe ricorsa al “”meno peggio. La paura all’orizzonte, profusa da tempo, è tornata poi in aula come uno spettro imperante: “la città sarà nuovamente divisa in due come ai tempi della ferrovia?”. Russo ha ribadito:“Il progetto della filovia non prevede tornelli di passaggio, né il ripristino dei vecchi passaggi a livello; il semaforo sarà rosso solo in concomitanza con il transito del filobus e solo per 10 secondi”. Ma qui un’ulteriore quesito è sorto spontaneo. “Come farà un mezzo largo tre metri, alto 3 metri e 22 centimetri e lungo 18 a risolversi in soli 10 secondi?”, si sono chiesti i presenti. Per ovviare al dramma, Aurelio Giammorretti, Pd, ha avanzato un’ulteriore soluzione: “Perché non far passare la filovia solo sul lato monte della Strada Parco, risparmiando la corsia lato mare? Ciò eviterebbe l’inserimento di protezioni laterali che andrebbero a ridividere la città e permetterebbe allo stesso tempo, a pedoni e ciclisti di convivere con il filobus”.
“Il progetto che stiamo realizzando a Pescara verrà a breve trasferito sull’asse Rimini-Riccione e addirittura nel centro urbano di Verona, per dimostrarne l’efficacia e la bontà”, ha aggiunto il presidente. Per tentare di ripristinare la calma nell’aula infervorata da risposte sempre più vaghe ha poi citato grandi esempi di città del nord che utilizzano la filovia. I cittadini però non hanno perso occasione per far presente che in città come Eindhoven, la filovia è un mezzo che ovvia allo smog cittadino, essendo inserita su vie di transito e non in polmoni verdi come la Strada Parco.
Altro nodo che è rimasto ben saldo al pettine è stato lo “scoglio Fondi fas” e il proseguimento lotti filovia. Russo ha spiegato che il primo lotto del progetto costerà 10milioni di euro e non 16milioni, quale prezzo a base d’asta. I sei milioni risparmiati verranno utilizzati per il secondo lotto, finanziato non con fondi Fas dunque, i quali, invece, dovrebbero essere utilizzati per il terzo, quarto e quinto lotto della filovia. Quando però i cittadini hanno chiesto di vedere le carte i dubbi palesati hanno assunto una forma ancor più definita: l’ingegner Fabiani, appositamente lì per sciogliere ogni controversia, ritenendo la situazione degenerata, ha preferito abbandonare l’aula, senza mostrare alcun progetto. I cittadini si sono dunque ritrovati nuovamente con in mano un “pugno di mosche”, a mancare oltre alle risposte pertinenti ricercate, è stato anche il progetto di fondo. “L’assemblea è andata bene, ma poteva andare meglio se il presidente Tarantelli avesse pubblicizzato l’iniziativa come meritava, – ha dichiarato Frattarelli, Pd – inoltre sinceramente non ho capito il ruolo del vice sindaco Fiorilli visto che non ha quasi mai proferito parola durante l’assemblea”. Il rappresentante del Comitato No Filovia, Ivano Angiolelli ha concluso dicendo “A Pescara dobbiamo sempre spendere di più per avere meno”. Tarantelli ha chiuso l’assemblea impegnandosi formalmente ad ottenere il progetto che a breve sottoporrà alla visione dei suoi concittadini.
Monica Coletti